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Piro piro piccolo © Roberto Sauli

Piro piro piccolo

Actitis hypoleucos

Ordine
Charadriiforme
Famiglia
Sclopacidae
Nome scientifico
Actitis hypoleucos
Habitat
Zone umide e ripariali
Strategia migratoria
Parzialmente migratrice a corto raggio
Parzialmente migratrice a lungo raggio
Apertura alare
38-41 cm
Lunghezza
19-21 cm
Lista rossa italiana
Estinto Minacciato Rischio minimo

NT - Quasi Minacciata
Stato di conservazione
Cattivo
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Descrizione

Limicolo di piccole dimensioni, molto caratteristico per struttura ed atteggiamento. Quando è posato si distingue infatti dalle specie simili per il continuo movimento oscillante della parte posteriore del corpo. È inconfondibile anche in volo, quando procede a pelo d’acqua, con le ali tenute ad arco e con battiti d’ala poco profondi e planate più lunghe; in volo spicca anche una bianca banda alare. Le parti superiori sono bruno-oliva e le parti inferiori completamente bianche. La lunghezza è compresa tra 19 e 21 cm, l’apertura alare tra 38 e 41 cm e il peso tra 31 e 84 grammi.

Nidifica soprattutto in ambiente fluviale su greti e alvei bassi di corsi d’acqua a regime torrentizio con suoli ghiaiosi o sassosi grossolani e presenza sparsa di vegetazione pioniera; localmente in fiumi urbani, saline e cave di sabbia e ghiaia. Rispetto al Corriere piccolo, altra specie tipica dei greti fluviali, il Piro piro piccolo predilige corsi d’acqua a carattere più torrentizio, con substrato più grossolano ed acque più veloci, e si ritrova quindi in una fascia altimetrica mediamente superiore. Nidifica in coppie isolate, localmente sparse. Più diffuso tra 0-500 m con massima altimetria a 1600-1700 m. In migrazione frequenta vari tipi di zone umide d’acqua dolce interne e costiere (rive del mare), mentre durante lo svernamento appare più legato a saline, lagune, foci fluviali, valli da pesca, anche aree antropizzate nonché laghetti alpini fino a 2.200-2.500 m di altitudine.

Ha una dieta prevalentemente animale, che si compone di insetti, molluschi, crostacei, anellidi, girini e miriapodi.

Il Piro piro piccolo ha vasti areali riproduttivi nel Paleartico occidentale, con densità particolarmente elevate alle alte latitudini scandinave, del Regno Unito e della Russia. Ancor più vasti i quartieri di svernamento estesi dall’Africa meridionale all’Asia meridionale e fino in Melanesia ed Australia; regolare in inverno anche nel bacino del Mediterraneo.

In Italia è specie migratrice regolare, nidificante e svernante. In periodo riproduttivo risulta meglio distribuito nel Nord Italia, e la sua presenza si riduce verso sud, fino alla Sicilia dove è raro e localizzato.

Lo Status

Il Piro piro piccolo in Italia ha uno stato di conservazione cattivo, a causa del declino di popolazioni nidificanti sia in ambito planiziale che montano. A livello continentale lo stato di conservazione della specie è sfavorevole. La popolazione italiana conta 500-1.000 coppie e il trend appare in declino negli ultimi decenni in tutto il suo areale, con cali del 20-30% rilevati in varie regioni.

Per quanto concerne i parametri riproduttivi, in Italia sono stati rilevati 2,3 giovani per coppia in Emilia-Romagna e un successo riproduttivo del 60% in Veneto.

In inverno presenta un’ampia diffusione, su un areale che interessa prevalentemente siti costieri e alcune aste fluviali (Po, Ticino, Arno, Tevere, ecc.). Non forma grandi concentrazioni. Abbondanze relativamente maggiori sono state riscontrate al Sud e in Sardegna. La popolazione svernante viene stimata in 300-600 individui.

Le Minacce

Nonostante la specie sia particolarmente adattabile e in grado di colonizzare ambienti antropizzati e degradati, il successo della nidificazione in habitat di tale natura risulta particolarmente incerto, essendo le deposizioni vulnerabili nei confronti delle attività antropiche. Anche in corrispondenza di ambienti naturali (ad es. greti fluviali) la specie risente fortemente del disturbo arrecato dall’uomo, come quello dovuto agli interventi di regimazione dei corsi d’acqua o piene fluviali primaverili e messa in sicurezza delle sponde nonché alla presenza di pescatori, bagnanti, motociclisti, escursionisti sul greto e lungo le rive.

La Tutela

La conservazione della specie deve basarsi principalmente sull’evitare il disturbo antropico durante il periodo riproduttivo (le minacce principali essendo costituite da: balneazione, motocross, fuoristrada, pesca sportiva, cani), soprattutto lungo i greti fluviali (in particolare le isole centrali dei corsi d’acqua) e le aree costiere e nell’evitare interventi di regimazione idraulica distruttivi dell’habitat. La specie deve inoltre essere oggetto, considerata l’attuale scarsa conoscenza, di un regolare monitoraggio nel lungo periodo delle principali popolazioni nidificanti, al fine di definire le cause del declino e avviare opportuni interventi di conservazione.

Sulla base di dati rilevati in altri Paesi europei, si propone una popolazione minima vitale (MVP) per l’Italia pari a 4.000 individui, ovvero circa 1.600 coppie; tale valore viene pertanto fornito come valore di riferimento favorevole (FRV) per la specie.

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Piro piro piccolo © Roberto Sauli