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Piovanello maggiore © Luigi Sebastiani

Piovanello maggiore

Calidris canutus

Ordine
Charadriiformes
Famiglia
Scolopacidae
Nome scientifico
Calidris canutus
Strategia migratoria
Migratrice a lungo raggio
Apertura alare
57-61 cm
Lunghezza
23-25 cm
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Descrizione

Il Piovanello maggiore è il più grandi tra i “piovanelli” che si possono osservare in Italia; misura infatti 23-25 cm di lunghezza e supera il mezzo metro di apertura alare per 115-215 grammi di peso. Durante il periodo invernale il piumaggio presenta una diffusa colorazione grigio-chiara, con un leggero sopracciglio biancastro, e in volo spicca il dorso bianco e una barra bianca sull’ala. Durante il periodo riproduttivo le zampe si scuriscono notevolmente e parte del capo, petto e parti inferiori assumono una diagnostica colorazione ruggine intenso. 

Il Piovanello maggiore nidifica nella tundra artica, mentre durante la migrazione frequenta soprattutto zone umide costiere e durante lo svernamento appare legato a litorali bassi con forti escursioni di marea come, in Italia, scanni e sacche del delta del Po. Territoriale durante la nidificazione, diviene spiccatamente e costantemente gregario al di fuori del periodo riproduttivo, spesso formando gruppi di centinaia e anche di migliaia di individui.

Si ciba prevalentemente di Crostacei, Anellidi, Molluschi e larve di Insetti, ma anche alghe e germogli di sassifraghe. 

La popolazione più importante si riproduce in Nord America, Groenlandia e Siberia orientale. In Eurasia è presente solo nella Penisola del Taymir, nelle Isole Chukotka e Svalbard. È specie migratrice a lungo raggio ed effettua un limitatissimo numero di soste durante il percorso tra l’areale riproduttivo e i quartieri invernali: costituisce, per tale motivo, un esempio tra i più significativi di strategia migratoria a tappe lunghe. La specie tende ad utilizzare con regolarità soltanto uno scarso numero di zone di sosta e/o svernamento, ove si formano concentrazioni spettacolari (non nel Mediterraneo) per il numero di presenze.

Le popolazioni neartiche rimangono nei territori riproduttivi da fine maggio ad agosto, con gli individui provenienti dal Canada e dalla Groenlandia che svernano in Inghilterra e sulle coste meridionali del Mare del Nord. Le popolazioni siberiane mostrano movimenti migratori leggermente in ritardo rispetto a quelle neartiche, ed abbandonano i territori riproduttivi a fine agosto. Questi individui si muovono rapidamente lungo le coste occidentali dell’Europa, dirigendosi verso le aree di svernamento e di muta, e raggiungono il Marocco, la Mauritania e, in contingenti più esigui, il Sud Africa.

La specie è presente in Italia come migratrice e svernante regolare, con soggetti in migrazione attiva segnalati un po’ su tutti i settori costieri nazionali da fine luglio a ottobre e da marzo a giugno, soprattutto lungo le coste dell’Alto Adriatico e del Tirreno (dalla Toscana alla Campania), mentre è più irregolare in Puglia, Basilicata, Sardegna, Veneto e nella Pianura Padana interna. Individui in migrazione sono stati osservati anche sulle Alpi, fino a 2.600 m.

Lo Status

Il Piovanello maggiore ha uno stato di conservazione sfavorevole a livello europeo.

La consistenza della popolazione svernante in Italia raggiunge i 500-600 individui, molto localizzati. Presenze maggiori si hanno nei siti alto-adriatici soggetti a marea; soprattutto, anche storicamente, il Delta del Po. Il 90% degli individui risulta contenuto nei tre siti più importanti (Delta del Po, Saline di Margherita di Savoia, Stagni di Cagliari); la specie è dunque in assoluto tra le più concentrate in inverno tra le specie acquatiche svernanti in Italia con numeri significativi. Molto gregaria, i piccoli gruppi presenti in Italia sono tipicamente frammisti a piovanelli pancianera e pivieresse.

Il transito migratorio sul nostro Paese è invece molto abbondante e, stante il cattivo stato di conservazione della specie a livello continentale, le aree maggiormente utilizzate come siti di stop-over durante la migrazione meritano particolare attenzione.

Le Minacce

La specie appare attualmente minacciata da inquinamento da petrolio lungo le aree costiere, dalla trasformazione e frammentazione di ambienti di sosta e alimentazione, dal disturbo venatorio nelle aree di svernamento. Altre potenziali minacce sono rappresentate dai cambiamenti climatici globali e da influenza aviaria, botulismo, malaria aviaria.

Nelle zone umide italiane, considerato lo scarso ruolo che rivestono per la specie, appare importante soprattutto la corretta gestione di scanni e sacche del Delta del Po, ove è presente il principale nucleo svernante in Italia. Tali aree sono attualmente soggette a forte disturbo antropico, legato alla molluschicoltura e alla caccia.

La Tutela

La qualità delle informazioni sulle popolazioni svernanti è da ritenersi buona, grazie al censimento standardizzato degli uccelli acquatici svernanti (IWC) sul territorio nazionale, coordinato dall’ISPRA. I dati relativi alla presenza e quantità dei migratori sono invece molto più localizzati e relativi a casi più o meno locali e specifici.

Si tratta di una specie che presenta uno stato di conservazione sfavorevole a livello europeo come svernante e pertanto è importante conservare i principali siti di sosta e svernamento.

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Piovanello maggiore © Luigi Sebastiani