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Passera scopaiola © Luigi Sebastiani

Passera scopaiola

Prunella modularis

Ordine
Passeriformes
Famiglia
Prunellidae
Nome scientifico
Prunella modularis
Habitat
Praterie montane
Ambienti aperti
- altri habitat
Foreste
Arbusteti
Strategia migratoria
Migratrice a corto raggio
Lunghezza
13-14,5 cm
Lista rossa italiana
Estinto Minacciato Rischio minimo

NT - Quasi Minacciata
Stato di conservazione
Favorevole
Ascolta il canto

Descrizione

La Passera scopaiola, con i suoi 14 centimetri di lunghezza, presenta dimensioni simili a quelle del Pettirosso. Deve il proprio nome italiano all’abitudine di nidificare vicino a piante di erica, in modo particolare di Erica scoparia. Il piumaggio di questo passeriforme è una combinazione di tinte grigie e brune: sul groppone spiccano macchie più scure. Somiglia a un piccolo Passero, con la parte inferiore del corpo rigata e la sua forma caratteristica. Il becco è sottile e punteggiato, mentre le zampe sono di colore bruno rosato. Sessi simili. La dieta è costituita di insetti, soprattutto piccoli coleotteri, e delle loro larve, oppure di semi. Nel complesso, predilige gli ambienti montani, specialmente zone a margine dei boschi o boschi stessi, in cui nidifica. In particolare, la specie predilige radure di peccete pure o miste, sia naturali sia di impianto artificiale anche recente, ma è possibile trovarla anche nelle fasce di arbusti poste in prossimità del limite superiore della vegetazione d’alto fusto, soprattutto in quelle costituite da pino mugo, e nelle zone con cespugli quali ginepro nano, cespugli di erica e rododendri, che invadono i pascoli degradati su versanti caldi.

Alla costruzione del nido viene dedicata una cura particolare: preparato direttamente sul terreno o comunque ad altezza limitata, il nido è spesso riparato da un cespuglio con un intreccio di rametti, erbe e piccole radici, presentandosi come una morbida coppa rivestita di muschio. Qui vengono deposte dalle 4 alle 6 uova, di colore verde-azzurro, covate per circa due settimane.

È una specie largamente diffusa in tutta l’Europa, dalle regioni artiche sino alla regione mediterranea e arabica. Sverna nei Paesi mediterranei: dalla Spagna all’Anatolia, dal bacino del Mediterraneo all’Africa settentrionale. La specie mostra una buona capacità di adattamento ad ambienti molto differenti. Gli individui svernanti osservati in Italia provengono soprattutto da nord-est, in particolare dai Paesi baltici – tra cui spicca la Finlandia – e dai Paesi dell’Europa centro-orientale, su tutti la Repubblica Ceca. Anche aree confinanti con l’Italia, come Austria e Slovenia, rappresentano un importante bacino di provenienza.

Il particolare, è il comportamento della Prunella modularis durante la fase riproduttiva ad avere attirato l’attenzione degli etologi: contrariamente alla maggioranza degli uccelli, che sono monogame, la Passera scopaiola appartiene a quel 2% di specie poliandriche. La femmina, infatti, è solita accettare il corteggiamento e accoppiarsi con più maschi in una sola stagione.
 

Lo Status

La popolazione di Passera scopaiola è concentrata in Europa e mostra uno stato di conservazione favorevole. Diffusa e ben distribuita in Italia è un nidificante ampiamente diffuso in gran parte dei territori europei, che costituiscono più del 95% del suo areale riproduttivo mondiale. La popolazione nidificante è stimata in più di 12 milioni di coppie, stabili nel ventennio 1970–1990. Nonostante nel decennio 1990-2000 siano stati registrati declini in Francia e Svezia, le popolazioni degli altri Paesi europei sono aumentate o rimaste stabili e, per questo, la specie è tuttora valutata come sicura.

Stimata tra le 100.000 e le 200.000 coppie, la popolazione italiana osservata costituisce meno dell’1% della popolazione complessiva europea. La specie è considerata stabile nel nostro Paese, con decrementi registrati a livello locale. In particolare, sono state censite 15.000-30.000 coppie in Piemonte e Valle d’Aosta, 15.500 coppie in Lombardia nel periodo 1992-2007, 300-2.000 coppie in Toscana e meno di 2.000 coppie in Molise.

Sull’Appennino centrale, la specie predilige i boschi di pino mugo, compresi tra i 1.800 e i 2.200 metri di quota. In inverno, scende fino a 200-400 metri, concentrandosi in zone a bassa vegetazione ricche di cespugli, arbusteti, o anche zone antropizzate quali siepi, orti e giardini nelle vicinanze di corsi d’acqua.

Le Minacce

La popolazione italiana di Passera scopaiola non pare soffrire, ad oggi, di particolari minacce. In linea generale, i principali fattori di vulnerabilità per la specie sono rappresentati dalle trasformazioni ambientali conseguenti al rimboschimento naturale dei versanti e alla diminuzione degli habitat di svernamento nelle zone di pianura e di collina, causate dalla rimozione di siepi, arbusti e boschi ripari.

La Tutela

Indagare l’impatto delle strutture e le attività d’alta quota, legate agli sport estivi (escursionismo e mountain bike in alta quota) e promuovere il mantenimento delle radure e delle fasce ecotonali in ambito montano.

Anche in virtù della sua capacità di adattamento, le possibilità di persistenza della specie nel nostro Paese appaiono, in prospettiva, molto buone. Nonostante i decrementi registrati a livello locale, infatti, le popolazioni mostrano un trend complessivo orientato alla stabilità e lo stato di conservazione della specie è da considerarsi, nel complesso, favorevole.

La Passera scopaiola è ben conosciuta dal punto di vista della sua distribuzione ed ecologia nel centro-nord del Paese, ma mancano dati quantitativi accurati su alcune popolazioni appenniniche. Una lacuna che riguarda in modo particolare zone dell’Appennino campano e calabro, dove la distribuzione della specie è ancora poco nota, e sarebbero necessari sopralluoghi mirati per stabilirne l’effettivo stato di salute.

Per gli ambienti alpini più idonei e continui, come rodoreti e vaccinieti, peccete umide e mughete prostrate, andrebbero considerate densità ottimali pari a 3-5 coppie riproduttive per 10 ettari, soglia che può essere assunta come Valore di Riferimento Favorevole (FRV) per la specie.

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Passera scopaiola © Luigi Sebastiani