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Passera mattugia © Carlo Fietta

Passera mattugia

Passer montanus

Ordine
Passeriformes
Famiglia
Passeridae
Nome scientifico
Passer montanus
Habitat
Ambienti agricoli
- altri habitat
Mosaici mediterranei
Urbanizzato
Strategia migratoria
Sedentaria
Apertura alare
20-22 cm
Lunghezza
14 cm
Lista rossa italiana
Estinto Minacciato Rischio minimo

LC - Minor preoccupazione
Stato di conservazione
Cattivo
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Descrizione

Specie simile ma leggermente più piccola della Passera d’Italia, dalla quale si distingue soprattutto per la presenza di una evidente macchia nera sulle guance e per il fatto che maschio e femmina presentino identico piumaggio. Presenta una lunghezza media di 14 cm, un’apertura alare compresa tra 20 e 22 cm e un peso tra 19 e 29 grammi.

Predilige zone agricole con predominanza di colture cerealicole e foraggere, vigneti, campagne alberate, incolti, casolari, villaggi rurali, margini di aree densamente urbanizzate. Nidifica in cavità naturali e artificiali. Nelle aree urbane è in competizione con la Passera d’Italia. Più diffusa fino a 500-700 m, con discrete presenze fino a 1.000 m e massimo di 1.700 m sulle Alpi e di 1.800 m in Sicilia.

Tendenzialmente onnivora come quasi tutti i Passeri, predilige i semi, ma si ciba anche di frutta e insetti, questi ultimi essenziali per l’allevamento dei pulcini.

La Passera mattugia è ampiamente distribuita in Eurasia, dove manca solo alle estreme latitudini settentrionali ed in Asia meridionale, dalla Turchia fino all'India. Specie principalmente sedentaria, soprattutto nel settore occidentale dell'areale riproduttivo dove solo una piccola frazione di individui intraprendono movimenti migratori a corto raggio diretti verso sud o sud-ovest. Movimenti autunnali su scala più ampia interessano soprattutto le popolazioni che vivono nelle porzioni settentrionali dell’areale.

In Italia è nidificante sedentaria, migratrice e svernante ed è una delle specie a più ampia distribuzione; è infatti presente dal comparto alpino fino alle latitudini più meridionali della Penisola ed le isole maggiori. Introdotta in Sardegna, nidifica anche in buona parte delle isole minori.

Lo Status

La Passera mattugia ha in Italia uno stato di conservazione cattivo, a causa di una contrazione di popolazione e per il degrado e la riduzione del suo habitat ottimale. Anche a livello continentale lo stato di conservazione della specie non è favorevole. La popolazione italiana conta 600.000-1.000.000 di coppie e il trend appare in declino negli ultimi decenni. 

Per quanto concerne i parametri riproduttivi, nella pianura bresciana sono state registrate nello stesso nido fino a 4 covate consecutive, con una dimensione media pari a 5,4 uova per covata e il numero medio di giovani involati per nido registrato è stato, su base annua, di 10,8. In Itala centro-meridionale è stato rilevato un successo riproduttivo variabile tra 69% e 100%, con valori superiori nelle prime covate rispetto a quelle successive.

Le Minacce

VCome per altre specie di Passeri, tra i fattori di minaccia rilevanti si ha la riduzione dei siti riproduttivi a causa delle ristrutturazioni e degli interventi di sistemazione degli edifici, così come la diminuzione di risorse importanti per l’alimentazione, anche al di fuori della stagione riproduttiva, causata da cambiamenti nelle pratiche agricole. Le variazioni intervenute nei metodi di coltivazione, in particolare, possono risultare particolarmente significative per questa specie, molto più legata agli ambienti agricoli rispetto ai congeneri, e anche l’abbandono delle pratiche agricole estensive rappresenta un importante fattore di minaccia. L’uso eccessivo di pesticidi, la perdita di habitat marginali, boschetti, piccoli incolti, siepi, filari e lo spostamento verso la semina autunnale dei cereali sono probabilmente all’origine dei decrementi registrati in diverse aree dell’Italia centro-settentrionale.

La Tutela

Il mantenimento di un ambiente agricolo in linea con le esigenze ecologiche della specie, con siepi e filari, e la riduzione dell’uso massiccio di pesticidi, sono fattori indispensabili per il futuro della specie. In linea generale, per favorirne la presenza è opportuno mantenere condizioni idonee alla riproduzione nei siti ospitanti coppie nidificanti, come cascine, “torri passeraie”, ecc. È stato anche osservato come la specie possa beneficiare della posa di opportune cassette-nido in contesti potenzialmente idonei, quali frutteti e vigneti non intensivi, aree semi-aperte coltivate o pascolate, ma prive di potenziali siti di nidificazione. 
Specie poco studiata, ad eccezione di contributi locali relativi soprattutto alla biologia riproduttiva; sarebbe auspicabile studiare ecologia, biologia riproduttiva e fattori influenzanti la dinamica di popolazione.

Difficile proporre un valore di riferimento favorevole (FRV) per questa specie, per la quale si hanno poche informazioni, spesso tra loro contrastanti. Inoltre, la propensione alla nidificazione semi-coloniale complica ulteriormente la formulazione di valori di FRV basati sulla densità.

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Passera mattugia © Carlo Fietta