Merlo
Turdus merula
Ordine
Famiglia
Nome scientifico
Habitat
- altri habitat
Strategia migratoria
Apertura alare
Lunghezza
Lista rossa italiana
Stato di conservazione
Ascolta il canto
Descrizione
Il Merlo è una delle specie più diffuse in Europa. È un Turdide dalla corporatura piuttosto robusta, capo tondeggiante, coda relativamente lunga e arrotondata. Il maschio è inconfondibile per la colorazione pressoché uniformemente nera, quasi lucida e per il becco da giallo ad arancione chiaro. La femmina è anch’essa complessivamente di colore bruno scuro omogeneo con le parti inferiori tendenti spesso al rossiccio. Il canto territoriale è anch’esso molto caratteristico, sonoro e melodioso, composto di brevi note che si susseguono ben staccate tra loro. Presenta una lunghezza media di 24-25 cm, un’apertura alare compresa tra 34 e 38,5 cm e un peso tra 80 e 149 grammi.
Nidifica negli ambienti più diversi, naturali o artificiali, caratterizzati da una certa copertura arborea e cespugliosa; predilige zone fresche con vegetazione diversificata e presenza di spazi erbosi aperti utilizzabili per la ricerca del cibo. Comune in centri urbani di varie dimensioni e struttura, anche in piccoli spazi verdi all’interno di metropoli. Il processo di inurbamento è iniziato verso metà ‘800 ed ora le popolazioni urbane mostrano densità di gran lunga superiori a quelle in ambienti naturali. Nidifica in coppie sparse o isolate. Il nido è a coppa e viene costruito nelle situazioni più disparate, soprattutto nei centri urbani, di solito a oltre un metro di altezza. Viene frequentemente parassitato dal Cuculo.
L’alimentazione è molto varia e basata prevalentemente su Invertebrati (Insetti adulti e larve, Anellidi, Molluschi), occasionalmente su piccoli Vertebrati, e abbondantemente integrato da elementi vegetali quali bacche e frutta.
Il Merlo è ampiamente diffuso e comune in tutti i Paesi europei, dall’Islanda alla Russia ed a tutto il bacino del Mediterraneo. Le diverse popolazioni geografiche mostrano un’ampia variabilità del comportamento migratorio, con popolazioni sedentarie, parzialmente migratrici ed erratiche, o completamente migratici. Le popolazioni distribuite nelle aree più settentrionali dell'ampio areale riproduttivo si muovono verso sud e verso ovest per svernare nelle regioni mediterranee, dove si sovrappongono alle popolazioni residenti e spesso urbanizzate.
In Italia il Merlo è migratore, svernante e nidificante; è una delle specie più diffuse ed abbondanti. Nidifica in tutta la penisola e nelle isole maggiori e minori, risultando scarso in alcune aree della Puglia probabilmente per la ridotta disponibilità di habitat adatti. Localmente può risultare particolarmente abbondante in ambiti urbani e suburbani. Più diffuso sotto i 900-1.000 m, con presenze più scarse fino a 1.600-1.900 m, sporadiche fino a 2.000-2.100 m sulle Alpi e massimo di 2.300 m sull’Etna, in Sicilia.
Lo Status
Il Merlo ha in Italia uno stato di conservazione favorevole, così come a livello continentale. La popolazione italiana conta 2-5 milioni di coppie, con tendenza alla stabilità e alla espansione di areale, con colonizzazione di centri urbani e piccole isole. Sono note temporanee diminuzioni in relazione a fenomeni contingenti, come è avvenuto tra il 2000 e il 2001 in Italia centro-settentrionale a causa di un’epidemia che ha colpito la specie.
Per quanto concerne i parametri riproduttivi, in varie regioni d’Italia sono stati rilevati 1,7 – 3,7 giovani involati per nido e in Lombardia un successo riproduttivo del 78%.
Le Minacce
In contesti ambientali caratterizzati da agricoltura intensiva su larghe estensioni, un fattore limitante consiste nell’eccessiva banalizzazione ambientale e nella riduzione di elementi importanti quali siepi, arbusti e filari arborei. Altre minacce sono rappresentate dall’uso di pesticidi in agricoltura che riducono le risorse alimentari, nonché l’impatto contro vetrate e autoveicoli.
Localmente, in alcune aree del Nord Italia, è ancora praticato il saccheggio illegale dei nidi per avere a disposizione animali da richiamo per la caccia da appostamento fisso.
La Tutela
In ambito planiziale e agricolo vanno promosse azioni volte al mantenimento di ambienti diversificati dal punto di vista ecologico o di un loro ripristino tramite piantumazione di siepi, filari arborati e aree arbustive e limitando progressivamente l’uso di pesticidi che concorrono a ridurre anche drasticamente la fauna invertebrata essenziale per l’alimentazione della specie.
Sulla base dei dati disponibili relativi all’Italia si può proporre un valore di riferimento favorevole (FRV) a scala locale una densità pari a 10 coppie per 10 ha per diverse tipologie di habitat anche se, in contesti ottimali, può raggiungere le 36 coppie per 10 ha. In contesti agricoli intensivamente coltivati sono da considerarsi come un valore di riferimento favorevole densità di 1 coppia per 10 ha.