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Magnanina sarda © Gianfranco Cinelli, Emanuela Zucchelli

Magnanina Sarda

Sylvia sarda

Ordine
Passeriformes
Famiglia
Sylviidae
Nome scientifico
Sylvia sarda
Strategia migratoria
Sedentaria
Lunghezza
13-14 cm
Lista rossa italiana
Estinto Minacciato Rischio minimo

LC - Minor preoccupazione
Stato di conservazione
Sconosciuto
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Descrizione

La magnanina sarda è simile alla Magnanina comune, ma, se ne distingue per il colore più grigio, l’occhio rosso, e le parti inferiori che non mostrano tinte rosso vinacee e la coda molto lunga. 

La Magnanina sarda nidifica esclusivamente in aree costiere e insulari interne del Mediterraneo occidentale. La sottospecie nominale è presente in Corsica, Arcipelago Toscano, Argentario e pochi altri siti, oltre ovviamente alla Sardegna.

Particolarmente omogenee le condizioni ecologiche riscontrate nei principali siti di nidificazione. Si tratta di contesti relativamente caldi, in cui le gelate invernali rappresentano eventi del tutto eccezionali. Climi allo stesso tempo piuttosto miti. Nidifica tra erica, e altre essenze della macchia mediterranea, su isolotti o pendici di colline punteggiate di alberi sparsi. Si alimenta di insetti e bacche in autunno.

In Italia la Magnanina sarda è soprattutto specie sedentaria, con popolazioni che in inverno migrano in nord Africa. Altri individui, infine, scelgono il nostro Paese come area di passaggio, durante la migrazione a corto raggio.

L’Italia ospita probabilmente un terzo dell’intera popolazione globale della specie. Di conseguenza, il nostro Paese ha un ruolo molto importante nella sua tutela e conservazione.

Lo Status

La Magnanina sarda ha stato di conservazione sconosciuto, a causa delle scarse informazioni sull’entità della popolazione, le preferenze ambientali e il degrado e la riduzione del suo habitat ottimale. A livello continentale lo stato di conservazione della specie è favorevole. La popolazione italiana, che rappresenta circa un terzo dell’intera popolazione globale, conta 5.000-10.000 coppie e il trend appare sconosciuto negli ultimi decenni. La specie ha conosciuto un buon incremento tra il 1970 e il 1990, anche se il trend relativo all’ultimo decennio del secolo scorso risulta in larga misura sconosciuto. Attualmente, la popolazione “comunitaria” di Magnanina sarda in oltre 25.000 coppie, pari all’intera popolazione globale di queste specie, endemica del Mediterraneo nord-occidentale.

Nel 1978 alcuni autori definivano la Magnanina sarda come “una delle specie più comuni e abbondanti” nell’Isola di Montecristo. Presente, seppur scarsissima e localizzata, a Pianosa, la popolazione Toscana complessiva potrebbe raggiungere le 100.-200 coppie, concentrate principalmente nella parte occidentale dell’isola d’Elba. Sempre in Toscana si trasferisce ogni anno un significativo contingente svernante, formato da 500-1000 individui.

Le Minacce

Specie piuttosto vulnerabile alla luce dell’areale ridotto e delle peculiari esigenze ecologiche, che la rendono legata alla copertura vegetale della macchia bassa e della gariga, anche al di fuori del periodo riproduttivo, in aree con suoli generalmente poveri e percorsi periodicamente da incendi. Proprio gli incendi sembrano facilitare la sua presenza, favorendo il rinnovo della vegetazione preferita dalla Magnanina sarda ed evitando il formarsi di una vegetazione troppo alta o fitta. Considerate le poche informazioni disponibili su selezione dell’habitat, successo riproduttivo e sopravvivenza, non è possibile valutare con precisione le principali minacce e identificare i fattori in grado di influenzare l’esito della riproduzione. Risulta abbastanza evidente, in ogni caso, la forte esposizione alle modificazioni degli habitat. Tra le possibili minacce va naturalmente annoverata anche la locale avanzata degli agglomerati urbani, che potrebbero fortemente ridurre nel corso dei prossimi decenni le aree di nidificazione più idonee.

La Tutela

Data la localizzazione delle popolazioni e dei relativi siti, risulta importante preservare questi ambienti da ogni forma di alterazione antropica. Dovrebbe essere favorito anche il rinnovo della vegetazione, nei casi in cui gariga e macchia mediterranea bassa risultassero invase da alberi e arbusti alti, che rappresentano un ostacolo per le esigenze ecologiche della specie. 

Tre le popolazioni principali di Magnanina sarda che andrebbero considerate ai fini della determinazione di un Valore di Riferimento Favorevole (FRV): Sardegna e isole circostanti, con una popolazione pari a qualche migliaio di coppie; Arcipelago Toscano e Argentario, con 100-200 coppie; infine l’esigua popolazione di Pantelleria, probabilmente estinta.

Purtroppo, sia la mancanza assoluta di informazioni relativamente alla densità che la specie può raggiungere in condizioni idonee, sia la scarsa conoscenza dei parametri riproduttivi rende impossibile la determinazione di un FRV, sia in forma di densità riproduttiva (quale dovrebbe essere il caso della popolazione sarda) sia in termini di dimensione assoluta delle popolazioni. Non è possibile quindi stabilire su basi scientificamente fondate un target di conservazione, anche solo a livello di stima.

L’indicazione di conservazione più sensata per questa specie, appare in ogni caso quella di procedere a ulteriori studi in particolare lungo la costa tirrenica e la Sardegna, al fine di incrementare le conoscenze su questa specie, per la conservazione della quale l’Italia ha grandi responsabilità.

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Magnanina sarda © Gianfranco Cinelli, Emanuela Zucchelli