Gruccione
Merops apiaster
Ordine
Famiglia
Nome scientifico
Habitat
- altri habitat
Strategia migratoria
Apertura alare
Lunghezza
Lista rossa italiana
Stato di conservazione
Ascolta il canto
Descrizione
Il piumaggio del Gruccione è molto vistoso e lo rende inconfondibile nel panorama dell’avifauna europea; il suo piumaggio consiste infatti in un alternarsi di sfumature rosso-castano, azzurro, giallo, verde, nero e arancione. I sessi sono simili. Presenta una lunghezza di 27-29 cm, un’apertura alare compresa tra 44 e 49 cm e un peso tra 44 e 78 grammi. La sua presenza viene spesso segnalata dal tipico verso di contatto, emesso molto di frequente, un liquido e vibrante “prruip” udibile anche a notevole distanza.
Il Gruccione necessita per nidificare di ambienti aperti, caldi, assolati, con alberi sparsi, dove caccia in volo insetti di buone dimensioni. Nidifica molto spesso presso scarpate lungo fiumi, in cave di sabbia (attive o abbandonate), in ambienti agricoli con boschetti sparsi, in vaste radure, in arbusteti con pareti sabbiose, vigneti, dune sabbiose, pascoli, steppe. Nidifica in colonie e il nido viene costruito scavando profonde gallerie profonde fino a 3-5 metri, scavate in pareti verticali o nel terreno piano, con entrate esposte prevalentemente verso sud-est. Durante la migrazione si osserva frequentemente anche in zone umide e lungo i litorali. Nei quartieri di svernamento africani frequenta savane, pianure, praterie, foreste asciutte, margini di laghi, fiumi e coltivi, mentre evita le foreste fitte.
La sua alimentazione è basata su Insetti alati di medie dimensioni (circa 10-15 mm), catturati quasi esclusivamente in volo, con netta prevalenza di Imenotteri, seguiti da Coleotteri, Odonati, Ditteri.
Il Gruccione nidifica in un’ampia e continua fascia di territorio che comprende l’Europa centro-meridionale (dalla Penisola Iberica ai Paesi dell’Est europeo), le regioni meridionali dell’ex-Unione Sovietica, l’Asia Minore e l’Africa nord-occidentale. Meno frequente e irregolare risulta la nidificazione nei paesi dell’Europa centro-settentrionale e del Baltico. Specie migratrice su lunga distanza, con movimenti soprattutto diurni ed elevate concentrazioni in corrispondenza di stretti, valichi montani. L’areale di svernamento, localizzato nelle regioni dell’Africa tropicale, appare distinto in due aree. Quella più importante, dove svernano gli individui che nidificano nei paesi dell’Europa centro-orientale e dell’Asia, comprende le regioni a sud dell’equatore e le foreste del bacino del Congo sino al Sud Africa. L’altra area di svernamento, che ospita gli individui nidificanti nel Nord Africa, nella Penisola Iberica e in Francia, è localizzata a sud del Sahara.
In Italia è migratore regolare e nidificante sulla Penisola, in Sardegna, in Sicilia e in alcune isole minori. Risulta più frequente in Sardegna, lungo la costa tirrenica e nella Pianura Padana centro-occidentale. Le colonie di nidificazione sono concentrate quasi esclusivamente in pianura e collina, dal livello del mare fino a 300 m, con massimo di oltre 1.100 m in Calabria e 1.250 m sulle Alpi.
Lo Status
Il Gruccione ha in Italia uno stato di conservazione favorevole, a causa di un’espansione di areale e di un incremento demografico a partire dagli anni ’80 del secolo scorso che è ancora in corso. A livello continentale lo stato di conservazione della specie è viceversa sfavorevole. La popolazione italiana conta 8.000-15.000 coppie e il trend appare in aumento negli ultimi decenni.
Per quanto riguarda i parametri demografici e riproduttivi, è stato rilevato un tasso d’involo di 3,7 giovani per coppia e una produttività di 1,9 giovani per coppia in Campania.
Le Minacce
La riduzione dei siti riproduttivi o la loro alterazione costituisce una potenziale minaccia per la specie. Il disturbo antropico o la predazione (ad es. da parte di cani e volpi) possono compromettere l’esito della nidificazione. Il successo riproduttivo pare inoltre essere più contenuto nelle colonie più piccole, probabilmente più esposte al rischio di predazione.
Il quadro relativamente favorevole della popolazione italiana non deve far dimenticare come la popolazione globale versi in generale declino. Potenzialmente importanti per la conservazione della specie sono anche le condizioni riscontrate durante lo svernamento in Africa e la migrazione per e da i quartieri riproduttivi. Tuttavia, mancano al momento dati relativi a questa specie per quanto concerne l’effetto delle condizioni sopraccitate sui contingenti nidificanti.
La Tutela
Occorre assicurare la conservazione dei siti riproduttivi e prevenire il disturbo antropico presso le colonie.
Non è possibile calcolare il valore di riferimento favorevole (FRV) per questa specie coloniale con principali popolazioni (Sardegna, Italia settentrionale, Italia centrale e meridionale e Sicilia) superiori alle 2,500 coppie.