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Grillaio © Michele Mendi

Grillaio

Falco naumanni

Ordine
Falconiformes
Famiglia
Falconidae
Nome scientifico
Falco naumanni
Habitat
Steppe
- altri habitat
Mosaici mediterranei
Coltivi
Rupi
Urbanizzato
Strategia migratoria
Migratrice a lungo raggio
Apertura alare
63-72 cm
Lunghezza
27-33 cm
Lista rossa italiana
Estinto Minacciato Rischio minimo

LC - Minor preoccupazione
Stato di conservazione
Cattivo
Ascolta il canto

Descrizione

Il Grillaio è appena più piccolo del Gheppio, dal quale si distingue soprattutto per alcuni dettagli del piumaggio dei maschi (che ha toni più caldi), come l’assenza di mustacchio scuro e di segni neri sul dorso. Nidifica in edifici (sottotetti, ruderi) o in pareti rocciose, in aree aperte, mentre evita zone umide o ampiamente forestate. Gli ambienti di alimentazione sono costituiti soprattutto da steppe e coltivazioni estensive a frumento, in particolare dopo la mietitura. Si nutre prevalentemente di ortotteri, che costituiscono la quasi totalità delle prede.

L’attività riproduttiva del Grillaio comincia in primavera, al ritorno dai lontani siti di svernamento. Le uova, covate per 30 giorni, si schiudono tra giugno e luglio. 

Il “minuscolo” Grillaio è uno dei rapaci più importanti che nidificano abitualmente in Italia. Nonostante la popolazione relativamente abbondante, l’areale di nidificazione risulta estremamente circoscritto e limitato a determinate aree del meridione d’Italia: Basilicata, Puglia, Sicilia, Sardegna, Calabria.

Lasciati i cieli italiani, il Grillaio parte per l’africa subsahariana, compiendo un viaggio lunghissimo che in alcuni casi può spingersi fino al Capo di Buona Speranza. In Italia, la principale area di nidificazione è costituita dalla Murgia apulo-lucana, dove è stata registrata anche una – seppur modesta – espansione della popolazione.

Lo Status

Se in passato bracconaggio e riduzione dell’habitat hanno pesantemente influito sulla presenza del Grillaio in Italia, la situazione attuale a livello di trend demografici è abbastanza confortante, con alcune migliaia di coppie censite tra Puglia e Basilicata negli anni Novanta, triplicate negli ultimi decenni. Il Grillaio ha stato di conservazione cattivo, a causa del degrado e riduzione del suo habitat ottimale. Anche a livello continentale lo stato di conservazione della specie non è favorevole. La popolazione italiana, che rappresenta quasi un terzo di quella continentale, conta oltre 10.000 coppie e il trend appare in forte aumento negli ultimi decenni. Tra l’altro, l’Italia si pone proprio al centro dell’areale di nidificazione della specie, tutelata sia da un Piano d’Azione internazionale che dalle Direttive comunitarie, risultando particolarmente protetta dalla legislazione venatoria. Pubblicato recentemente anche il Piano d’azione nazionale.

Le Minacce

In generale, la presenza del Grillaio appare condizionata alla disponibilità di siti idonei alla nidificazione, preferibilmente vecchi ruderi, edifici antichi, occasionalmente alberi o pareti rocciose. La notevole diminuzione di queste strutture registrata nel corso dei decenni a causa delle ristrutturazioni e dell’espansione di aree urbane moderne e non idonee ha rappresentato e per certi versi rappresenta una delle minacce più importanti che gravano sul destino della specie.
Va comunque sottolineato come il Grillaio si dimostri particolarmente tollerante nei confronti della presenza umana, mentre la disponibilità di prede rappresenta un problema non strettamente dipendente dal prelievo, in quanto il Grillaio – date le dimensioni molto ridotte – si ciba prevalentemente di insetti. La notevole diminuzione di strutture antropiche adatte, registrata nel corso degli ultimi decenni a causa delle ristrutturazioni e dell’espansione di aree urbane moderne e non idonee, rappresenta una delle minacce più importanti che gravano sul Grillaio. La presenza di estensioni di habitat steppico a Festuco-brometalia e Thero-brachypoidea rappresenta altresì l’elemento chiave per la conservazione della specie in Italia, costituendo il principale habitat di alimentazione durante la delicata fase dell’allevamento dei pulli.

La Tutela

Vanno individuate e tutelate le aree di alimentazione, in particolare gli ambienti pseudo steppici non convertiti all’agricoltura intensiva. La Lipu nell’ultima decade ha incrementato i siti idonei per la riproduzione, tramite l’apposizione di cassette nido. In ambito urbano, è importante che le ristrutturazioni non eliminino le nicchie che consentono la nidificazione della specie. La combinazione di questi due elementi, disponibilità d’habitat di foraggiamento e siti di nidificazione, è essenziale per la persistenza a lungo termine delle popolazioni di Grillaio in Italia meridionale, l’area chiave per la conservazione della specie.

Confortante, attualmente, il trend della popolazione peninsulare della specie, la cui persistenza appare condizionata, sostanzialmente, dalla presenza di estesi habitat di tipo steppico che rappresentano per questo rapace il principale ambiente di alimentazione, specialmente durante la fase di allevamento dei pulli. Difficile invece sopperire alla grave carenza di aree in cui costruire il nido, conseguenza della distruzione o della ristrutturazione degli edifici antichi avuta nel corso dei decenni. Da questo punto di vista, è in corso in Italia una sperimentazione tramite opportune cassette nido per aumentare la disponibilità di siti idonei per la riproduzione.

Per preservare o raggiungere questi risultati – da non intendersi comunque come Valori di Riferimento Favorevole in quanto la specie è coloniale e la popolazione della stessa è superiore alle 2.500 coppie  – è necessario individuare e proteggere i principali siti riproduttivi della specie, siano essi di origine “antropica” (edifici e simili) siano essi di origine naturale (pareti rocciose).

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Grillaio © Michele Mendi