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Ghiandaia © Luca Villa

Ghiandaia

Garrulus glandarius

Ordine
Passeriformes
Famiglia
Corvidae
Nome scientifico
Garrulus glandarius
Habitat
Foreste
- altri habitat
Mosaici mediterranei
Coltivi
Strategia migratoria
Sedentaria
Apertura alare
52-58 cm
Lunghezza
34-35 cm
Lista rossa italiana
Estinto Minacciato Rischio minimo

LC - Minor preoccupazione
Stato di conservazione
Favorevole
Ascolta il canto

Descrizione

Corvide grande circa come un piccione, con colorazione di base bruno fulva, con fronte bianca screziata di nero, due fasce nere che dal becco si estendono alle guance, gola bianca e parti inferiori chiare. Le ali superiormente sono tipicamente azzurre con screziature bianche e nere. La coda nera fa da forte contrasto con il groppone bianco. La voce è forte e gracchiante. Presenta una lunghezza di 34-35 cm, un’apertura alare compresa tra 52 e 58 cm e un peso tra 125 e 205 grammi. 

La Ghiandaia nel suo areale europeo predilige le formazioni boschive miste e di latifoglie, in particolare quelle contenenti querce, le cui ghiande costituiscono il cibo preferito in inverno. Nidifica tuttavia comunemente anche nei boschi di conifere e negli ultimi anni ha colonizzato anche gli ambienti urbani. Nidifica in coppie sparse o isolate ma non è molto territoriale. Il nido viene costruito tra i rami di alberi e arbusti o su rampicanti, in genere tra 2 e 5 m di altezza. 

La sua dieta è onnivora, anche se basata soprattutto su vegetali quali bacche, semi, frutti di latifoglie ma anche di piante coltivate; in primavera e estate integra l’alimentazione con prede animali, utilizzate soprattutto per alimentare i nidiacei, quali Invertebrati terrestri, uova e pulcini di Uccelli, più raramente piccoli Mammiferi, Rettili e Anfibi. Tra l’estate e l’autunno svolge un’intensa attività di raccolta di ghiande (alcune migliaia per individuo per stagione), che vengono nascoste quasi sempre singolarmente nel substrato del bosco (lettiera, muschio), spesso in prossimità di un elemento rilevato che viene probabilmente utilizzato per la memorizzazione del sito; tali ghiande vengono in gran parte ritrovate in inverno e in primavera, anche sotto la neve, ed utilizzate per l’alimentazione, anche dei giovani.

La Ghiandaia presenta un ampio areale che dall'Irlanda e dalle coste atlantiche europee giunge fino al Giappone e comprende anche il Nord Africa, dal Marocco alla Tunisia. È specie sedentaria nei settori meridionali ed occidentali dell'areale riproduttivo del Paleartico occidentale, mentre gli individui che nidificano nelle porzioni più nord-orientali dell’areale compiono spostamenti di tipo irruttivo, variabili per numero di soggetti interessati e distanze percorse, seguendo direzioni che normalmente variano tra ovest e sud-ovest.

In Italia è nidificante, sedentaria e migratrice irregolare. Si riproduce in tutto il territorio peninsulare ed insulare, dal livello del mare fino a raggiungere 2.000-2.150 m sulle Alpi. La presenza si fa discontinua solo in alcune aree della Pianura Padana ed in Puglia, per l'assenza di habitat idonei. In Sardegna nidifica la sottospecie G.g.ichnusae (Ghiandaia sarda). Le densità maggiori si riscontrano nelle fasce collinare e sub-montana.
 

Lo Status

La Ghiandaia ha in Italia uno stato di conservazione favorevole, a causa di un’espansione di areale e di un incremento demografico iniziati a partire dagli anni '80-‘90 del secolo scorso e che in diverse regioni sta parzialmente continuando. Anche a livello continentale lo stato di conservazione della specie è favorevole. La popolazione italiana conta 300.000-600.000 coppie e il trend appare in aumento negli ultimi decenni. La popolazione italiana di Ghiandaia rappresenta una frazione significativa di quella dell’Unione Europea (5,4-6,0%) e di quella continentale complessiva (circa il 3%). 

Per quanto riguarda i parametri demografici e riproduttivi, è stata riscontrata una media di 3,3 giovani per coppia in Emilia-Romagna negli anni ’80-‘90.

Le Minacce

La Ghiandaia è sensibile alla diminuzione degli ambienti boschivi; pertanto, la sua presenza si sta contraendo in alcune zone agricole di pianura a elevata antropizzazione. Tuttavia, la specie sta anche manifestando tendenze all’inurbamento ed è favorita dalla ricrescita del bosco in atto in aree collinari e soprattutto montane per l’abbandono delle attività agro-pastorali.

La Tutela

La Ghiandaia è stata indicata come specie sensibile alla frammentazione forestale; in virtù anche della facilità di identificazione sul campo, potrebbe essere un buon indicatore o target per pianificazioni di reti ecologiche.

In aree di pianura altamente antropizzate, le misure agroambientali previste dai diversi Piani regionali di Sviluppo Rurale che comportano l’impianto di boschetti e siepi possono favorire la specie.

La distribuzione della Ghiandaia sul territorio nazionale e le sue preferenze ambientali sono sufficientemente conosciute. Mancano completamente informazioni sul successo riproduttivo e sui parametri demografici della specie.

Risulta difficile stabilire un valore di riferimento favorevole (FRV) per questa specie, che mostra densità estremamente variabili nelle diverse tipologie forestali frequentate e nelle differenti aree geografiche di presenza. 

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Ghiandaia © Luca Villa