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Gheppio © Luca Avanzini

Gheppio

Falco tinnunculus

Ordine
Falconiformes
Famiglia
Falconidae
Nome scientifico
Falco tinnunculus
Habitat
Ambienti agricoli
- altri habitat
Praterie
Mosaici mediterranei
Rupi
Urbanizzato
Strategia migratoria
Parzialmente sedentaria
Parzialmente migratrice a corto raggio
Apertura alare
60-75 cm
Lunghezza
30-34 cm
Lista rossa italiana
Estinto Minacciato Rischio minimo

LC - Minor preoccupazione
Stato di conservazione
Favorevole
Ascolta il canto

Descrizione

Rapace di dimensioni medio-piccole, con coda ed ali relativamente lunghe. Il maschio presenta dorso e copritrici alari rosso-mattone a macchie nere, vertice grigio e accenno di “mustacchio” scuro; le parti inferiori sono fulvo-crema chiaro con macchie o strie scure. La femmina e il giovane sono di colore marrone–rossiccio, barrati di scuro. Effettua frequentemente una tecnica di caccia che lo porta a restare in surplace al di sopra dell’ambiente di ricerca delle prede, tecnica denominata “spirito santo”. L’apertura alare è di 60-75 cm, per una lunghezza di 30-34 cm e un peso compreso tra 115 e 280 grammi.

Abita un’amplissima varietà di ambienti a quote e latitudini estremamente differenti, dalle aree costiere mediterranee alle zone aperte del Nord Europa. Nidifica in brughiere, praterie, steppe, zone umide, savane, parchi, coltivi e aree agricole di diverso tipo, radure, margini di foreste, pareti rocciose, cave, dune costiere, aeroporti, margini di strade e ferrovie, canali e rive di fiumi, paesi e città. Questa ampia adattabilità a varie tipologie ambientali è resa possibile dalle elevate capacità di mobilità e adattamento che consentono al Gheppio di essere il rapace diurno più diffuso e spesso più abbondante nel Paleartico occidentale. Nidifica in rocce, alberi, edifici, a qualunque altezza superiore al metro.

Si nutre di roditori, grossi insetti, lucertole e piccoli uccelli.

In Europa è ampiamente diffuso e nidifica pressoché ovunque ad eccezione dell’estremo nord dei Paesi scandinavi e dell’Islanda. Ampia la variabilità del comportamento migratorio dei gheppi europei con le popolazioni più settentrionali che si spostano regolarmente verso l’Europa centro-meridionale e raggiungono anche aree di svernamento africane, estese dal Golfo di Guinea ad est attraverso l’intero continente.

In Italia è sedentario, migratore, svernante e nidificante; è uniformemente distribuito dall’arco alpino fino alle estreme latitudini meridionali della Penisola, nelle isole maggiori, come anche in alcune delle piccole isole. E’ più frequente nelle regioni del centro-sud (il 50% della popolazione italiana appare concentrata in Sicilia e Sardegna) ed è più diffuso dal livello del mare ai 2.000 m, scarso fino a 2.200-2.300 m, ma la nidificazione è stata accertata fino a 2.500 m nelle Alpi e a 2.000 m sull’Etna in Sicilia.

Lo Status

Il Gheppio ha in Italia uno stato di conservazione favorevole, mentre a livello continentale alcune delle popolazioni numericamente più importanti hanno mostrato preoccupanti tendenze demografiche negative, così da definire la specie complessivamente in declino.

La popolazione italiana conta 8.000-12.000 coppie e il trend appare in aumento, sia in termini di popolazione che di areale. Negli ultimi decenni è stata verificata una fase di recupero a partire dagli anni ‘90 del secolo scorso a seguito di un drammatico declino avvenuto negli anni ’50 e ’60. La popolazione italiana è pari al 3-4% di quella dell’Unione Europea. Stante lo stato sfavorevole a livello continentale, appare importante mantenere in condizioni favorevole tale popolazione in quanto è una delle pochissime in aumento.

La popolazione svernante è stimabile in 20.000-30.000 individui.

Specie relativamente studiata in diverse regioni italiane, sia a livello ecologico che di biologia riproduttiva e di comportamento. Per quanto concerne i parametri riproduttivi, sono noti valori per il tasso d’involo compresi tra 2,5 e 4,6 giovani per coppia e un successo riproduttivo tra 77,8 e 81,2%.

Le Minacce

Come altre specie che frequentano gli habitat coltivati, il Gheppio può risentire dell’intensificazione delle attività agricole e dei cambiamenti nelle pratiche colturali, anche se in diversi contesti è apparsa specie più adattabile di altre.

Localmente risente negativamente della presenza di predatori: la vicinanza di Falco pellegrino o Gufo reale presso siti rupicoli comporta infatti spesso l’esclusione del Gheppio da tali contesti.

Il controllo delle popolazioni di Corvidi rappresenta un fattore di rischio per il successo della nidificazione.

La Tutela

Mantenere paesaggi agricoli non intensivi (e limitare l’uso di pesticidi e antiparassitari) costituisce una misura probabilmente genericamente valida per la tutela delle popolazioni principali della specie, nonché per quelle attualmente spesso più minacciate. In ambito urbano (e rurale, ove la specie nidifica presso edifici o altri manufatti), è importante mantenere i siti di nidificazione e favorire il buon esito della riproduzione evitando interventi di restauro o altri lavori su edifici tali da impedire o disturbarne la nidificazione.

Si propone come valore di riferimento favorevole (FRV) un valore pari a 15 coppie per 100 kmq in ambienti favorevoli (paesaggi aperti e semi-aperti) e di 10 coppie per 100 kmq in aree meno vocate (aree prevalentemente boschive o caratterizzate da altri ambienti meno idonei).

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Gheppio © Luca Avanzini