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Gambecchio comune © Luigi Sebastiani

Gambecchio comune

Calidris minuta

Ordine
Charadriiformes
Famiglia
Scolopacidae
Nome scientifico
Calidris minuta
Strategia migratoria
Migratrice a lungo raggio
Apertura alare
34-37 cm
Lunghezza
12-14 cm
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Descrizione

Il Gambecchio comune è un limicolo di piccole dimensioni che nel periodo riproduttivo presenta il piumaggio delle parti superiori e del petto tipicamente fulvo rossastro con varie striature marroni, nerastre e bianco sporco, mentre le parti inferiori sono biancastre. Il becco è nero e non è molto lungo, lievemente curvato all'ingiù. Le zampe sono nere. In inverno la colorazione delle parti superiori diventa grigia con sfumature marroni. La lunghezza è compresa tra 12 e 14 cm, l’apertura alare tra 34 e 37 cm e il peso tra 16 e 42 grammi. Generalmente confidente, soprattutto quando isolato, diviene tuttavia tendenzialmente gregario durante la migrazione. In inverno si riunisce anche in gruppi di migliaia di individui, spesso associandosi ad altri limicoli, soprattutto al Piovanello pancianera.

Nidifica nella tundra artica, in aree con vegetazione rada o del tutto assente. Durante la migrazione e lo svernamento il Gambecchio comune frequenta invece zone umide costiere come lagune, saline, stagni salmastri, foci fluviali, valli da pesca, casse di colmata, paludi d’acqua dolce soggette ad evaporazione. All’interno si osserva su rive fangose di laghi, bacini artificiali e grandi fiumi, in risaie, vasche di zuccherifici, impianti di depurazione. 

Si ciba soprattutto di Insetti (Ditteri e Coleotteri) e di piccoli Molluschi e Crostacei.

Il Gambecchio comune nidifica principalmente nelle aree di tundra più settentrionali del Paleartico, dalla Norvegia settentrionale ad ovest fino al fiume Lena ad est. È una specie migratrice su lunga distanza, con aree di svernamento in Africa, sulle coste dell'Oceano Indiano e, con numeri piuttosto variabili, nel bacino del Mediterraneo e del Golfo Persico. In inverno è abbondante lungo le coste dell’Africa e numerosi sono i contingenti svernanti anche nelle zone umide saheliane e nei laghi della Rift Valley. L’Europa centrale ed il Mediterraneo vengono attraversati da individui di provenienza baltica (Svezia, Finlandia e Polonia) e siberiana, mentre i soggetti di origine norvegese seguono con maggiore frequenza la costa atlantica.

In Italia è migratore e svernante regolare. Gli adulti lasciano le zone di nidificazione 3-4 settimane in anticipo rispetto ai giovani e si osservano in Italia a partire dalla fine di luglio, con massimi valori di presenza in agosto. I giovani arrivano nella seconda quindicina di agosto e divengono la componente più importante del flusso migratorio in settembre. Il movimento migratorio primaverile è più rapido, tra fine aprile e i primi di giugno, con picchi di presenza in maggio. In inverno si concentra soprattutto lungo le coste delle regioni centrali e meridionali (Toscana, Lazio e Puglia), nonché di Sicilia e Sardegna; saltuarie sono le presenze nell’entroterra.

Lo Status

Il Gambecchio comune ha in Europa uno stato di conservazione favorevole.

Per quanto concerne la migrazione, le ricatture in Italia originano da inanellamenti effettuati principalmente in Scandinavia, area baltica ed Europa centro-orientale. I Paesi maggiormente rappresentati sono Finlandia, Svezia e Polonia.

La popolazione svernante in Italia fluttua di anno in anno ed è stimata in 3.000-4.000 individui nelle annate più favorevoli. Il numero di individui svernanti è d’altro canto particolarmente significativo a scala continentale, poiché mediamente rappresenta circa il 10% della popolazione svernante nei Paesi dell’Unione Europea.

Le Minacce

La disponibilità di ambienti adatti è il principale fattore limitante per la specie in Italia. In particolare, durante la sosta migratoria e lo svernamento, la specie risente negativamente del disturbo provocato da alcune attività antropiche quali la raccolta di Molluschi, il turismo balneare e la caccia. Di notevole impatto è risultata essere la gestione dei livelli idrici in zone umide destinate ad attività produttive, come le saline e le valli da pesca.

La Tutela

La qualità delle informazioni sulle popolazioni svernanti è da ritenersi buona, grazie al censimento standardizzato degli uccelli acquatici svernanti (IWC) sul territorio nazionale, coordinato dall’ISPRA. 

Considerata l’importanza europea della popolazione svernante in Italia, appare fondamentale conservare i principali siti di sosta e svernamento, in particolare quelli costieri, preservandoli in primo luogo dall’ eccessivo disturbo antropico.

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Gambecchio comune © Luigi Sebastiani