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Gabbiano Reale © Federico Pastore

Gabbiano reale

Larus michahellis

Ordine
Charadriiformes
Famiglia
Laridae
Nome scientifico
Larus michahellis
Habitat
Litorali sabbiosi
Litorali rocciosi
Mare aperto
- altri habitat
Zone umide
Urbanizzato
Strategia migratoria
Parzialmente residente
Parzialmente migratrice a corto raggio
Apertura alare
120-140 cm
Lunghezza
52-58 cm
Lista rossa italiana
Estinto Minacciato Rischio minimo

LC - Minor preoccupazione
Stato di conservazione
Favorevole
Ascolta il canto

Descrizione

Gabbiano di grandi dimensioni, ha corpo e testa bianchi, mentre il dorso e le ali sono grigio chiaro, queste ultime con apici neri e chiazze bianche. Presenta un becco massiccio, robusto e incurvato all’apice. I giovani mostrano un piumaggio screziato di marrone. Presenta una lunghezza di 52-58 cm e un’apertura alare che supera il metro, per un peso di 235-400 grammi.

Nidifica principalmente su coste marine rocciose (falesie, scogliere, isolotti, scogli, grotte) e in zone umide costiere, scegliendo siti inaccessibili ai predatori terrestri. Nell’interno si riproduce su falesie lacustri, lungo grandi fiumi, in bacini montani e in coltivi di cereali, barbabietole e patate; più recentemente si è insediato anche negli ambiti urbani e in aree industriali, dove nidifica preferibilmente su manufatti, in particolare tetti delle città, al cui interno trova grandi quantità di cibo. Si riproduce in colonie monospecifiche o miste (soprattutto con Sterna comune); meno comuni le coppie isolate. Più diffusa al livello del mare, raramente fino a 500 m, con un massimo di 1.287 m in Calabria e di 1.325 m in Abruzzo. Dopo la stagione riproduttiva frequenta acque marine aperte, costiere e zone umide dell’interno, localmente anche aree montane fino a 2.200 m. I giovani compiono spostamenti dispersivi anche notevoli, mentre in diverse aree gli adulti sono residenti.

Specie onnivora che si nutre di pesce, ratti, piccioni, animali morti e scarti dell’alimentazione umana, frequentando le discariche urbane e prelevando addirittura i rifiuti in città, direttamente dai cassonetti dell’immondizia. Le prede animali comprendono pesci, uova, nidiacei e giovani uccelli, micro-mammiferi, invertebrati acquatici o terrestri.

Il suo areale riproduttivo comprende l’Europa meridionale e il Nord Africa, dalla Penisola Iberica attraverso il Mediterraneo fino al Mar Nero; recentemente ha colonizzato le coste atlantiche della Francia, dell’Olanda e dell’Inghilterra meridionale, e l’entroterra dell’Europa centrale, fino alla Polonia. In Italia è specie nidificante, migratrice regolare e svernante. Le colonie più importanti si trovano in Sardegna, nelle isole toscane, in quelle  circumsiciliane, nelle lagune e nelle valli da pesca dell'Alto Adriatico; le colonie più piccole sono localizzate in varie località distribuite lungo le coste della Penisola, in laghi prealpini e appenninici, in aree urbane costiere o interne (anche in vallate alpine, come a Bolzano e Merano in Alto Adige) e nella Pianura Padana interna.

Lo Status

Il Gabbiano reale ha in Italia uno stato di conservazione favorevole, a causa di una forte espansione dell’areale e della popolazione. Anche a livello continentale lo stato di conservazione della specie è favorevole. La popolazione italiana, pari ad oltre il 10% di quella continentale, conta 50.000-65.000 coppie e il trend appare in costante aumento negli ultimi decenni. 

Per quanto concerne i parametri riproduttivi, in Italia sono stati rilevati 1,1-1,9 giovani per coppia e un successo riproduttivo del 50-75%.

I contingenti censiti a metà inverno ammontano a 150.000-300.000 individui. Per diffusione (numero di siti) e abbondanza è tra le prime dieci specie in assoluto rilevate durante l’IWC – International Waterbird Census. Due siti sono di importanza internazionale: la Laguna di Venezia e il Delta del Po.

Le Minacce

Il disturbo arrecato da parte dei turisti che frequentano alcune delle principali aree di nidificazione e la predazione al nido da parte di mammiferi come cani randagi, volpi e ratti rappresentano le principali minacce per la specie, esposta anche alla contaminazione da metalli pesanti e idrocarburi clorurati. Si registra un’elevata mortalità degli individui dovuta a ingestione di sostanze tossiche.

Potenzialmente impattante è anche la distruzione e la trasformazione degli habitat riproduttivi a causa dell’urbanizzazione delle coste. Ciononostante, negli ultimi anni, le popolazioni principali sono state interessate da una crescita demografica notevole e la specie non pare essere esposta a particolari fattori di minaccia. L’incremento numerico è spiegabile con la maggiore disponibilità di risorse alimentari di origine antropica, senza contare che la colonizzazione dell’ambiente urbano ha permesso alla specie di riprodursi in condizioni con ridotta pressione predatoria, favorendone l’ulteriore espansione.

La Tutela

La specie mostra attualmente un buono stato di salute, tale da non richiedere particolari misure di conservazione. In ogni caso, poiché il territorio nazionale ospita una frazione rilevante della popolazione mondiale di Gabbiano reale, è opportuno vigilare attentamente sulle minacce che potrebbero influenzare negativamente l’andamento demografico delle principali colonie costiere, con particolare riferimento all’effetto del disturbo antropico.

Per questa specie coloniale e relativamente abbondante non è possibile formulare il valore di riferimento favorevole (FRV).

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Gabbiano Reale © Federico Pastore