Salta al contenuto principale
Immagine
Fringuello © Michele Mendi

Fringuello

Fringilla coelebs

Ordine
Passeriformes
Famiglia
Fringillidae
Nome scientifico
Fringilla coelebs
Habitat
Foreste
- altri habitat
Mosaici mediterranei
Coltivi
Urbanizzato
Strategia migratoria
Parzialmente sedentaria
Parzialmente migratrice a corto raggio
Apertura alare
24,5-28,5 cm
Lunghezza
14,5 cm
Lista rossa italiana
Estinto Minacciato Rischio minimo

LC - Minor preoccupazione
Stato di conservazione
Favorevole
Ascolta il canto

Descrizione

È il Fringillide più diffuso e conosciuto in Europa, delle dimensioni di una Passera d’Italia. Il maschio ha la calotta grigio-blu, il dorso marrone-castano e le parti inferiori rosso-roseo. La femmina ha colori meno brillanti, tendenti al verde oliva e al grigio-bruno. Caratteristiche della specie, presenti in entrambi i sessi, sono le barre bianche presenti sulle spalle e sull’ala (molto evidenti quando l’uccello è in volo) e le timoniere esterne anch’esse bianche. La lunghezza media è di 14,5 cm, l’apertura alare compresa tra 24,5 e 28,5 cm e il peso tra 15 e 31 grammi.

Il Fringuello è in grado di colonizzare tutti gli ecosistemi in cui sia presente una componente arborea nelle diverse fasce altitudinali, sia boschi naturali (di latifoglie e di conifere) che coltivazioni arboree, campagne alberate, parchi e giardini, fino oltre i 2.000 m. Predilige i margini delle formazioni boschive, dove è presente con densità 2,5 volte maggiori rispetto all’interno dei boschi. Il nido viene ben mimetizzato tra i rami di alberi e alti arbusti. Territoriale in periodo riproduttivo, in inverno il Fringuello mostra un comportamento gregario, formando gruppi di dimensione variabile, frammisti a peppole, verdoni, cardellini, fanelli e lucherini.

La sua alimentazione si basa soprattutto su semi, sia di specie erbacee che arboree, raccolti per lo più da terra; in primavera ed estate si nutre anche di insetti e ragni, che costituiscono il cibo principale per i nidiacei.

Specie a distribuzione eurasiatica, il Fringuello è ampiamente distribuito in tutti i Paesi europei e in Scandinavia e Siberia raggiunge latitudini estreme fino ai margini della tundra. Le diverse popolazioni geografiche mostrano un’ampia variabilità nelle strategie di migrazione, con popolazioni sedentarie ed altre totalmente migratrici. Migratore spiccatamente diurno, si muove più attivamente durante le ore mattutine, spesso formando gruppi misti con la Peppola. Il flusso dei visitatori invernali accresce notevolmente le popolazioni residenti dell'Europa occidentale e meridionale consentendo ai fringuelli di raggiungere regolarmente le coste meridionali del Mediterraneo.

In Italia è parzialmente sedentario, svernante, migratore regolare e nidificante. Risulta diffuso nell’intera Penisola, nelle isole maggiori e in una serie di isole minori dal livello del mare fin oltre i 2.000 m, con vuoti di areale nelle murge pugliesi e in Sicilia; alte densità risultano in corrispondenza della regione alpina e lungo il rilievo appenninico, mentre abbondanze minori si riscontrano lungo le coste. Tra le formazioni boschive, si registrano situazioni di alta densità in presenza di castagneti, abetaie e pinete mediterranee. I dati di ricattura degli inanellamenti mostrano che il nostro Paese svolge un ruolo di importante area di transito lungo rotte di migrazione che portano i fringuelli dall’Europa centro-orientale e dalla Russia europea verso il Mediterraneo occidentale e le coste settentrionali africane.

Lo Status

Il Fringuello ha in Italia uno stato di conservazione favorevole, così come a scala continentale. La popolazione italiana è stimata in 1-2 milioni di coppie, con tendenza alla stabilità o all’incremento.

Molto scarsi i dati disponibili per quanto riguarda i parametri riproduttivi in Italia, con 2,6 giovani per coppia rilevati in Emilia-Romagna.

Le Minacce

Dal punto di vista delle minacce va rilevata la riduzione delle superfici boschive in aree agricole planiziali e collinari, sebbene il Fringuello mostri doti di estrema adattabilità ad ogni tipo di superficie boschiva.

Nel Regno Unito, le cause del fallimento dei nidi includono il disturbo antropico, l’abbandono della covata (per lo più causata dalla morte di un genitore), le condizioni climatiche avverse e la predazione da parte di Corvidi, Scoiattolo grigio, gatti, Mustelidi. È stata poi rilevata un’elevata mortalità dei pulcini in occasione di primavere particolarmente fredde, che riducono la disponibilità di bruchi, principale fonte di sostentamento per i nidiacei.

La Tutela

In generale, è stato osservato come la specie si adatti con estrema facilità ad ogni tipo di ambiente boschivo, ma possa essere sfavorita dall’avanzare dell’urbanizzazione e risulti inoltre del tutto assente, o presente con densità molto modeste, dalle aree planiziali coltivate in modo intensivo e con scarsa presenza di elementi marginali quali boschetti, siepi e cespugli. 

Per questo, in aree agricole planiziali altamente antropizzate è utile incentivare le misure agro-ambientali, di solito previste dai diversi Piani regionali di Sviluppo rurale, che comportino l’impianto di un opportuno “mosaico ambientale” sufficiente per favorire questa ed altre specie.

Le conoscenze sulla distribuzione del Fringuello sul territorio nazionale sono buone, mentre sono decisamente scarse quelle sul successo riproduttivo e sui parametri demografici della specie, che necessitano di specifiche indagini. 

I dati disponibili suggeriscono un valore di riferimento favorevole (FRV) di 5 coppie per 10 ettari a scala locale.

Proteggiamoli assieme

Se hai a cuore lo spettacolo degli uccelli selvatici, se ami meravigliarti per i loro voli e i loro canti, c'è qualcosa che puoi fare subito: aiutarci a preservare questo prezioso e fragile patrimonio di biodiversità.
Aiuta la natura.

Immagine
Fringuello © Michele Mendi