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Edredone maschio © Roberto Parmiggiani

Edredone

Somateria mollissima

Ordine
Anseriformes
Famiglia
Anatidae
Nome scientifico
Somateria mollissima
Strategia migratoria
Migratrice a corto raggio
Apertura alare
80-108 cm
Lunghezza
50-71 cm
Lista rossa italiana
Estinto Minacciato Rischio minimo

NA - Non Applicabile
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Descrizione

L’Edredone è una grande anatra tuffatrice, caratterizzata dall’avere un profilo del capo nettamente triangolare, ben visibile anche da una certa distanza. Il piumaggio del maschio in periodo riproduttivo è inconfondibile: bianco sul dorso e nero sul ventre, mentre il capo è bruno-verde. La femmina è di colore bruno scuro. La lunghezza media è di 50-71 cm, l’apertura alare può superare il metro e il peso è compreso tra 1,2 e 2,9 kg.

L’Edredone è noto per le sue piume particolarmente fitte e morbide, utilizzate per foderare il nido e proteggere le uova dal freddo. Queste piume per molto tempo sono state utilizzate, secondo un’usanza diffusa nei Paesi nordici, per imbottire cuscini, trapunte e altri oggetti di uso quotidiano. Nonostante questa pratica sia stata sostituita in anni più recenti dall’utilizzo di piume di oche domestiche e da materiale sintetico, nei Paesi all’estremo nord del suo areale di distribuzione (ad es. in Islanda) la raccolta del suo pregiato piumaggio continua ancora oggi. Questa pratica non desta alcun pericolo per la specie, perché avviene solo dopo che gli anatroccoli hanno lasciato il nido.

Nidifica in Nord Europa, nella fascia della tundra, in prossimità di ambienti acquatici e solitamente in aree dove non sono presenti predatori terrestri al fine di preservare le covate, in quanto il nido viene costruito al suolo. In inverno frequenta soprattutto lagune costiere, baie, estuari e coste marine con acque basse (solitamente profonde meno di dieci metri), preferibilmente dove siano presenti molluschi in abbondanza.
Si nutre tuffandosi in profondità, alla ricerca di Molluschi (soprattutto mitili), Pesci e Crostacei, che inghiotte interamente.

Specie legata alle alte latitudini circum-artiche, l’Edredone presenta popolazioni numericamente rilevanti in Europa che sono distribuite in Russia, Penisola Scandinava, Regno Unito ed Islanda. Le popolazioni settentrionali sono migratrici a corto raggio, mentre quelle meridionali sono sedentarie. Le principali aree di svernamento comprendono soprattutto le coste del Nord Europa, molti laghi interni centro-continentali ed alcune aree del Mediterraneo settentrionale.

Specie regolarmente presente in Italia nel corso della migrazione e dello svernamento, l’Edredone ha iniziato a nidificare di recente nel nostro Paese, con la prima nidificazione accertata nel 1999 in Friuli-Venezia Giulia, alla foce del fiume Isonzo. Negli anni successivi ha continuato a nidificare in Friuli-Venezia Giulia e dai primi anni 2000 anche in Liguria, nel Golfo di La Spezia. In Lombardia, nel Lago di Como, sono stati documentati tentativi di nidificazione, senza successo, nel 2008 e 2009. Negli ultimi anni (2010-2022) la specie ha nidificato sia in Friuli-Venezia Giulia (con regolarità) che in Liguria (irregolarmente). I siti di nidificazione italiani sono i più meridionali del suo areale riproduttivo. La popolazione svernante è concentrata lungo la costa friulana e in tratti costieri tirrenici tra Toscana e Liguria.

Lo Status

L’Edredone in Europa ha un cattivo stato di conservazione, ed è minacciato anche a livello globale. 

In Italia è specie prevalentemente svernante e migratrice, la cui abbondanza è probabilmente influenzata da una molteplicità di fattori, incluse le condizioni climatiche nei quartieri di svernamento più settentrionali e dall’andamento della stagione riproduttiva in Nord Europa. I pochissimi siti di riproduzione italiani e il ridottissimo numero di coppie rendono la popolazione nidificante naturalmente vulnerabile a variazioni locali dell’habitat e ad altri fattori di impatto anche a piccola scala.

La popolazione svernante in Italia è stimata mediamente intorno al centinaio di individui (massimo di 264 nel 1991). In alcune annate possono avvenire delle “invasioni” dal Nord Europa, come nell’autunno – inverno 1988-1989, quando in Italia vennero censiti più di 1.000 individui.

Le Minacce

In Italia gli individui svernanti sono oggetto di cattura accidentale in reti da pesca mentre le coppie nidificanti possono essere messe a repentaglio da alterazioni ambientali, inquinamento e da disturbo antropico di vario tipo.

In Nord Europa, la raccolta delle piume nel nido non costituisce un pericolo, poiché avviene a nidificazione conclusa, senza creare problemi alla conservazione della specie.

La Tutela

È necessario prevenire alterazioni o eccessivo disturbo nei pochi siti riproduttivi italiani e preservare in buono stato di conservazione gli ambienti particolarmente utilizzati durante lo svernamento.

Considerato il cattivo stato di conservazione in cui versa l’Edredone a scala globale, occorre favorire l’insediamento della specie in periodo riproduttivo e l’espansione della popolazione nidificante attuale attraverso la limitazione del disturbo antropico e l’alterazione ambientale nelle aree adatte alla nidificazione, e proseguire nel monitoraggio sia in periodo riproduttivo che invernale.

A causa della scarsità di dati, non è possibile stabilire un valore di riferimento favorevole (FRV).

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Edredone maschio © Roberto Parmiggiani