Salta al contenuto principale
Immagine
Cuculo © Luigi Sebastiani

Cuculo

Cuculus canorus

Ordine
Cuculiformes
Famiglia
Cuculidae
Nome scientifico
Cuculus canorus
Habitat
Ambienti misti mediterranei
- altri habitat
Praterie
Foreste
Zone umide
Coltivi
Arbusteti
Urbanizzato
Strategia migratoria
Migratrice a lungo raggio
Apertura alare
55-60 cm
Lunghezza
32-34 cm
Lista rossa italiana
Estinto Minacciato Rischio minimo

LC - Minor preoccupazione
Stato di conservazione
Inadeguato
Ascolta il canto

Descrizione

Il Cuculo è simile ad un rapace diurno di media grandezza (in particolare ad uno Sparviere), per il profilo slanciato, le ali lunghe ed appuntite, la coda molto sporgente. Nel maschio le parti superiori sono di colore grigio cenere e quelle inferiori color crema con sottili ed evidenti barrature bruno-nere. La femmina nella “forma grigia” è molto simile al maschio, mentre nella “forma rossa”, meno frequente, le parti superiori sono rosso cannella barrate di nero. Presenta una lunghezza di 32-34 cm, un’apertura alare compresa tra 55 e 60 cm e un peso tra 59 e 119 grammi.

Specie praticamente ubiquitaria, frequenta sia zone umide d’acqua dolce o salmastra, sia ambienti asciutti, boscati, alberati o cespugliati di varia natura e composizione, naturali o coltivati, anche urbanizzati, purché ricchi di specie da parassitare e posatoi dominanti. Presenta densità elevate in zone umide con vasti canneti, ove specie del genere Acrocephalus (sue specie ospiti preferite) raggiungono alte concentrazioni. Generalmente evita ambienti rurali a monocolture intensive, formazioni boschive molto chiuse e aree troppo urbanizzate, anche se localmente frequenta parchi e giardini urbani. I generi più parassitati in Italia sono: Acrocephalus nelle zone umide; Sylvia ed Erithacus in ambienti boscosi; Saxicola e Anthus in ambienti aperti; Prunella e Anthus sulle Alpi; Phoenicurus in luoghi antropizzati. In Italia sono note oltre 40 specie parassitate.

La sua dieta è molto specializzata, quasi completamente insettivora e basata sulle larve di Lepidotteri, soprattutto se coloniali e fornite di peli urticanti.

Il Cuculo è presente in un’area molto vasta che copre l'Europa e gran parte dell'Asia, dalle Isole Britanniche, Francia e Italia sino alla Siberia orientale. A sud l’areale si spinge sino alla Turchia, all’Iran settentrionale e, più a est, al Kazakhstan, alla Mongolia, alla Corea e alla Cina settentrionale. È un migratore trans-sahariano ed in inverno la popolazione del Paleartico occidentale migra verso l’Africa sub-equatoriale, ma l’areale di svernamento è tutt’ora poco conosciuto ed è oggetto negli ultimi anni di uno specifico studio tramite radio-tracking da parte del BTO – British Trust for Ornithology.

In Italia è migratore regolare, nidificante e svernante irregolare. In periodo riproduttivo è ben distribuito in tutto il territorio nazionale, incluse le isole maggiori e alcune piccole isole, più localizzato nelle zone intensamente coltivate della Pianura Padana, con ampi vuoti di areale in Puglia e Sicilia. Più diffuso fino a 1.400-1.500 m, con densità discrete fino a 1.700-1.900 m e massimo di 2.400 m sulle Alpi occidentali e centrali. In dispersione post-riproduttiva è stato osservato fino a 2.600-2.700 m sulle Alpi.
 

Lo Status

Il Cuculo ha in Italia uno stato di conservazione inadeguato, in quanto la popolazione nazionale è in declino (calo annuale medio del 1,5% nel periodo 2000-2014); a livello continentale lo stato di conservazione della specie è favorevole. La popolazione italiana è stimata in 50.000-100.000 maschi canori e rappresenta il 5% della popolazione dell’Unione Europea e l’1% della popolazione nidificante europea complessiva. 

Scarsi i dati disponibili relativi ai parametri riproduttivi. Nei canneti del Lago di Massaciuccoli, in Toscana, nel periodo 1992-2005, la frequenza di nidi parassitati é risultata essere dell'9% per la Cannaiola comune, del 14% per il Cannareccione, dello 0,8% per il Forapaglie castagnolo; considerando tutte e tre le specie ospiti, il successo di schiusa è stato del 63,6% e quello riproduttivo totale del 56%.

Le Minacce

I principali fattori di minaccia sono rappresentati da: distruzione e trasformazione degli habitat di riproduzione delle specie parassitate e di alimentazione, uso di pesticidi, problemi nelle aree di svernamento africane, uccisioni illegali in primavera. In Finlandia è stato riscontrato che fluttuazioni nella popolazione nidificante di Cuculo erano legate a quelle di una specie parassitata, il Codirosso comune.

In generale si rileva un’elevata mortalità nei giovani nel periodo tra l'abbandono del nido e l'indipendenza a causa del loro insistente richiamo che attira i predatori; inoltre, in caso di maltempo persistente dopo l’abbandono del nido, la carenza di insetti può determinare la morte per l’alimentazione inadeguata.

La Tutela

La conservazione della specie in Italia deve basarsi sul mantenimento e il ripristino degli habitat idonei alla nidificazione delle specie ospiti (soprattutto canneti e zone umide ed ambienti agricoli coltivati non intensivamente) ed all’alimentazione. La riduzione dell’uso di erbicidi in ambiente agricolo durante il periodo riproduttivo può rappresentare un ulteriore elemento a favore della specie. 

Specie poco studiata, per la quale si hanno informazioni per lo più puntiformi e generalmente relative a situazioni locali. Mancano studi su ecologia e biologia riproduttiva. La specie deve essere oggetto di regolare monitoraggio, al fine di verificare il trend della popolazione nidificante e trarne indicazioni per la conservazione della specie.

Stante la scarsità di dati sui principali parametri demografici, è impossibile formulare un valore di riferimento favorevole (FRV) per questa specie.

Proteggiamoli assieme

Se hai a cuore lo spettacolo degli uccelli selvatici, se ami meravigliarti per i loro voli e i loro canti, c'è qualcosa che puoi fare subito: aiutarci a preservare questo prezioso e fragile patrimonio di biodiversità.
Aiuta la natura.

Immagine
Cuculo © Luigi Sebastiani