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Corvo imperiale © Luigi Sebastiani

Corvo imperiale

Corvus corax

Ordine
60-70 cm
Famiglia
115-130 cm
Nome scientifico
Corvus corax
Habitat
Ambienti rupestri
- altri habitat
Praterie
Mosaici mediterranei
Strategia migratoria
Sedentaria
Apertura alare
115-130 cm
Lunghezza
60-70 cm
Lista rossa italiana
Estinto Minacciato Rischio minimo

LC - Minor preoccupazione
Stato di conservazione
Favorevole
Ascolta il canto

Descrizione

Il Corvo imperiale è la specie più grande della famiglia dei Corvidi. Può raggiungere dimensioni tra 60 e i 70 cm di lunghezza, il peso può sfiorare 1,5 kg e l’apertura alare supera il metro di larghezza. Il piumaggio è di colore nero lucido, dai riflessi violacei. In corrispondenza della gola ha piume appuntite ed erettili chiamate anche “barbe”. Il becco è nero, robusto e leggermente incurvato a uncino; la coda è cuneiforme e le zampe, anch’esse nere, sono lunghe e dotate di artigli ricurvi, perfette per catturare le prede.

Vive generalmente in luoghi selvaggi e difficili da raggiungere, come montagne, zone rocciose, foreste, coste marine e isole, ma frequenta anche ambienti antropizzati, se non viene disturbato dall’uomo. A queste zone impervie le popolazioni della specie alternano però anche spazi aperti, più idonei alla ricerca di risorse alimentari, come i pascoli, le praterie, i grandi coltivi, come pure le discariche, importanti fonti di cibo, in cui talvolta alcuni individui si stabiliscono, persino costruendo il loro nido.

Tendenzialmente stanziale, è in grado di percorrere distanze di una certa entità alla ricerca di nuovi siti idonei alla riproduzione o di compiere movimenti stagionali, in caso di condizioni climatiche particolarmente instabili.
Monogamo, crea con la compagna un legame inseparabile che dura fino alla morte di uno dei due individui. Il nido viene costruito nel mese di febbraio da entrambi i genitori che scelgono con cura un luogo sicuro e poco accessibile, come pareti rocciose, scogli o le cime più alte degli alberi. Il nido viene riadattato di anno in anno, in modo da essere riutilizzabile per tutte le stagioni successive.

Conduce normalmente un’esistenza solitaria o di coppia, ma può unirsi in gruppi numerosi se le disponibilità alimentari sono favorevoli. Ha una dieta onnivora, con una predilezione particolare per insetti, anfibi, rettili, piccoli mammiferi, uccelli e resti animali.

Originario dell’Eurasia, il Corvo imperiale è presente anche in Africa settentrionale, in America e in Groenlandia. In Europa la specie è distribuita soprattutto nelle regioni montane e costiere, mentre la popolazione è meno diffusa nelle regioni atlantiche dei Paesi centro-occidentali (come Francia e Inghilterra orientale, Paesi Bassi e Germania centro-occidentale).

Verso nord il Corvo imperiale occupa anche le estreme regioni boreali ed è presente fino in Islanda.

Lo Status

Il Corvo imperiale ha stato di conservazione favorevole grazie alla stabilità di areale e popolazione. 

In Europa la popolazione nidificante è piuttosto consistente e si attesta intorno alle 450mila coppie. Un incremento notevole degli esemplari è stato registrato nel periodo 1970-1990, seguito poi da ulteriori aumenti nel decennio tra il 1990 e il 2000. Per questo il Corvo imperiale è considerato ad oggi come specie sicura con uno stato di conservazione favorevole in tutta l’Europa continentale.

In Italia la popolazione di Corvo imperiale è stimata tra 3000-6000 coppie e costituisce circa lo 0.5% di quella complessiva europea. Oggetto di un andamento positivo negli ultimi decenni, soprattutto nella fascia prealpina, la specie è considerata a basso rischio

Le Minacce

I fattori di potenziale minaccia per il Corvo imperiale sono tutti riconducibili all’attività umana e possono concretizzarsi in fenomeni di persecuzione diretta, come la posa di esche e bocconi avvelenati, l’intossicazione da piombo, la predazione dei nidi e pratiche come l’arrampicata sportiva, che può avere effetti nefasti se effettuata in prossimità dei nidi ed essere la causa dell’insuccesso riproduttivo o della mortalità dei pulcini. Altre cause di potenziale minaccia possono essere determinate dal rischio di collisione accidentale contro elettrodotti e cavi sospesi.

In alcune aree dell’Italia centro meridionale e insulare, è stato constatato un andamento negativo della densità delle popolazioni, a causa del declino della pastorizia e della crescente pressione antropica.

La Tutela

Risulta importante il continuo monitoraggio delle popolazioni, in particolare di quelle meno consistenti e più vulnerabili al rischio di abbattimenti illegali. Oltre che dalla necessità di limitare pratiche illecite come la violazione dei nidi, l’avvelenamento e il bracconaggio, altri effetti positivi possono derivare da una maggiore regolamentazione dell’arrampicata sportiva in periodo di nidificazione e dalla messa in sicurezza degli elettrodotti, allo scopo di ridurre al minimo il rischio di collisione e di folgorazione sulle linee elettriche.

Le informazioni a disposizione non permettono di determinare un Valore di Riferimento Favorevole (FRV). La specie è infatti studiata dal punto di vista della distribuzione e delle esigenze riproduttive, mentre non sono sufficienti i dati riguardanti l’andamento delle popolazioni e le densità con cui il Corvo imperiale si distribuisce sul territorio nazionale.

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Corvo imperiale © Luigi Sebastiani