Cornacchia nera
Corvus corone corone
Ordine
Famiglia
Nome scientifico
Habitat
- altri habitat
Strategia migratoria
Apertura alare
Lunghezza
Lista rossa italiana
Stato di conservazione
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Descrizione
La Cornacchia nera è un Corvide di dimensioni medie ed è una delle due sottospecie di Cornacchia presenti in Italia, insieme alla Cornacchia grigia (Corvus corone cornix). Per piumaggio e aspetto generale è maggiormente confondibile con il Corvo comune, avendo dimensioni simili e il piumaggio è totalmente nero in entrambe le specie. A differenza del Corvo comune, però, la Cornacchia nera presenta anche il becco totalmente nero, mentre nel primo la base del becco è chiara, grigio-biancastra. Presenta una lunghezza di circa mezzo metro, un’apertura alare di circa un metro e un peso compreso tra 383 e 645 grammi.
Frequenta una vasta gamma di tipologie ambientali, dalle coniferete pure o miste a latifoglie delle Alpi ai boschi di latifoglie submontani ed ai pioppeti di fondovalle, in particolare se le aree boscate sono intercalate da radure, praterie, pascoli e coltivi. Nidifica in coppie sparse e costruisce sugli alberi un nido voluminoso, composto da ramoscelli, muschio e fibre vegetali. Nelle aree di sovrapposizione degli areali con la Cornacchia grigia possono riprodursi e dare alla luce individui ibridi fertili.
Dieta onnivora, comprendente insetti, frutta, vertebrati, invertebrati, carogne e rifiuti. Talvolta è predatrice di nidi di altre specie di Uccelli, nutrendosi di uova e pulcini.
La Cornacchia nera ha un vastissimo areale riproduttivo che comprende in modo uniforme la maggior parte dell'Eurasia, dalle coste atlantiche di Portogallo e Regno Unito sino a Cina, Corea e Giappone in Estremo Oriente; è ben distribuita nei Paesi dell'Europa occidentale, dove è quasi del tutto sedentaria.
In Italia è specie residente e nidificante sulle Alpi e Prealpi, con diffusione più ampia nel settore occidentale, e in Friuli-Venezia Giulia; occupa a volte anche zone pedemontane, di collina e, negli ultimi anni, anche di pianura. La specie è più diffusa tra 500 e 1.600 m, con presenze localizzate fino a 100-200 m e, a quote più elevate, fino a un massimo di 2.200 m sulle Alpi piemontesi.
Lo Status
La Cornacchia nera ha in Italia uno stato di conservazione favorevole, così come a livello continentale. La popolazione italiana conta 10.000-30.000 coppie e il trend appare stabile, con declino alle quote più alte compensato dalla colonizzazione di aree di collina e pianura.
Per quanto riguarda i parametri demografici e riproduttivi, in Piemonte negli anni 1988-1990 sono stati rilevati i seguenti valori di giovani involati per nido: 3,1 in aree di assenza della Cornacchia grigia, 1,6 in aree con presenza anche di Cornacchia grigia.
Le Minacce
Non sembrano esserci particolari minacce per la specie.
Non sono disponibili per l’Italia dati dei carnieri realizzati nel complesso del territorio cacciabile ma solo informazioni a livello locale caratterizzate da un grado di qualità molto variabile. Il prelievo venatorio risulta apparentemente nel complesso modesto e, in generale, non sembra in grado di incidere sulla dinamica delle popolazioni.
La Tutela
Nonostante il trend sia positivo, è comunque opportuno cercare di mantenere l’attuale consistenza della popolazione, obiettivo che impone anzitutto il rispetto del divieto di caccia fuori dal periodo consentito, ma anche la tutela dei principali siti riproduttivi e dei nidi.
Indispensabile è anche il monitoraggio delle popolazioni. Nonostante la Cornacchia nera goda di una presenza sostanzialmente stabile sul territorio e il rischio di declino appaia molto basso, è stata individuata la necessità di ottenere dati più precisi da un numero maggiore di aree campione, in modo da poter aggiornare a un maggiore livello di dettaglio le informazioni disponibili sullo stato di conservazione. La specie è infatti ampiamente studiata dal punto di vista della distribuzione, delle preferenze ambientali e della variabilità genetica e comportamentale, mentre sono ancora scarse le informazioni quantitative sulla densità e il trend delle popolazioni.
Trattandosi di una specie generalista, con una ampia porzione di individui non nidificanti e densità estremamente variabili a seconda degli ambienti frequentati, non viene fornito alcun valore di riferimento favorevole (FRV).