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Codirosso spazzacamino © Luigi Sebastiani

Codirosso spazzacamino

Phoenicurus ochruros

Ordine
Passeriformes
Famiglia
Muscicapidae
Nome scientifico
Phoenicurus ochruros
Habitat
Praterie montane
Ambienti aperti
- altri habitat
Rupi
Urbanizzato
Strategia migratoria
Migratrice a corto raggio
Apertura alare
23-26 cm
Lunghezza
14,5 cm
Lista rossa italiana
Estinto Minacciato Rischio minimo

LC - Minor preoccupazione
Stato di conservazione
Favorevole
Ascolta il canto

Descrizione

Di dimensioni simili a quelle di una Passera d’Italia, Il Codirosso spazzacamino ha il suo tratto caratteristico nella coda rosso-arancione, che si presenta simile in entrambi i sessi, e dalla quale deriva il nome. Il dorso del maschio è di colore grigio scuro, mentre il petto, la gola e le guance tendono al nero. Le ali si caratterizzano per una striscia bianca ben visibile nel maschio adulto, assente nella femmina e negli individui più giovani. Becco e zampe sono neri. Il piumaggio della femmina ha tonalità più smorzate, prevalentemente grigio cenere. Presenta una lunghezza media di 14,5 cm, un’apertura alare compresa tra 23 e 26 cm e un peso tra 13 e 20 grammi.

Il Codirosso spazzacamino mostra una notevole capacità di adattamento ai differenti climi, da quelli oceanici a quelli continentali, da quelli mediterranei a quelli steppici e, infine, quelli temperati e montani. Nidifica in terreni rocciosi, sassosi, oppure disseminati di massi, ma anche su pareti rocciose, fino al limite delle nevi perenni (le popolazioni asiatiche che abitano l’area himalayana si spingono anche fino a 5.000 m). Il frequente utilizzo di muri ed edifici per la nidificazione ha facilitato la colonizzazione degli ambienti a bassa quota e l’espansione verso sud in valli e pianure. Ha così occupato anche grandi città, dove la presenza di vaste aree aperte e l’ampia disponibilità di cavità idonee alla nidificazione e di punti elevati da utilizzare come posatoi per il canto creano condizioni favorevoli alla specie.

Nidifica in coppie isolate o sparse e costruisce il nido con erbe secche, radici, piume e muschio in una cavità o su supporti vari, naturali o artificiali (tipicamente, in ambiente montano, sopra le travi delle baite). Si ibrida non raramente con il Codirosso comune e viene frequentemente parassitato dal Cuculo. Durante l’inverno scende a quote inferiori rispetto agli ambienti riproduttivi.

Si nutre principalmente di Insetti terrestri, ma dall’inizio dell’estate e fino alla conclusione dell’inverno anche di frutti e semi.

Il Codirosso spazzacamino presenta un’areale riproduttivo euro-centro asiatico-mediterraneo ed è diffuso, nel Paleartico occidentale, dal Nord Africa al sud della Scandinavia. Nelle diverse porzioni del suo vasto areale presenta popolazioni residenti e popolazioni parzialmente o totalmente migratrici. Gli individui che si riproducono nelle regioni europee centro e nord-orientali svernano nel bacino del Mediterraneo ed in ampie zone del Nord Africa occidentale, mentre quelle che si riproducono nei Balcani e nella Penisola Iberica sono considerate sedentarie.

Nel nostro Paese il Codirosso spazzacamino è nidificante, migratore regolare e svernante.

È diffuso sulle Alpi e sugli Appennini, fino alla Sicilia, e nelle aree collinari, con tendenza all’espansione verso i centri abitati delle aree pianeggianti. Più diffuso tra 1.400-1.500 m e 2.400-2.500 m, con presenze fino a oltre 3.000 m e, a quote inferiori, fino alle coste marine.
 

Lo Status

Il Codirosso spazzacamino ha in Italia uno stato di conservazione favorevole, così come a livello continentale. La popolazione italiana conta 200.000-400.000 coppie e il trend appare nel complesso stabile, anche se non omogeneo; vi sono infatti casi di decremento locale, bilanciati da un aumento soprattutto nelle aree urbane. La popolazione italiana è pari a circa il 5% di quella europea complessiva e al 7-8% di quella dell’Unione Europea. Secondo i dati registrati in seguito agli inanellamenti si segnala una concentrazione maggiore di ricatture nel Nord Italia, più frequenti in autunno rispetto ai successivi mesi invernali. Questo fenomeno indica come la Penisola italiana non sia solo luogo di nidificazione, ma anche di passaggio per gli individui che, durante la stagione fredda, migrano verso il bacino del Mediterraneo. 

Per quanto concerne i parametri riproduttivi, sono stati rilevati da 3,6 (Appennini) a 4,1 (Alpi) giovani per nido.

Le Minacce

Il Codirosso spazzacamino non sembra essere minacciato da particolari fattori, se si eccettua l’effetto negativo del ritorno del bosco su aree aperte un tempo pascolate, sfalciate o coltivate in ambito montano. Alcune flessioni a livello locale sono infatti probabilmente legate alla diminuzione di ambienti aperti di montagna, causata dall’abbandono delle pratiche agricole e pastorali di tipo tradizionale. 

Da indagare ulteriormente l’importanza dei luoghi di svernamento e di sosta per questa specie (ad esempio, alcune isole tirreniche rivestono probabilmente grande importanza come siti di sosta).

La Tutela

L’esistenza di fluttuazioni demografiche e di decrementi locali richiede di mantenere alta l’attenzione sulla specie, con particolare riferimento alle popolazioni e alle aree potenzialmente più soggette a fenomeni di alterazione ambientale (ad esempio, aree soggette ad abbandono diffuso o a trasformazione).

Specie non molto studiata. Sarebbe utile proseguire i monitoraggi già avviati nei siti di stop-over ed avviare nuove indagini su ecologia e biologia riproduttive e su dinamica di popolazione.

Considerando i valori di densità noti si può proporre, a scala locale, un valore di riferimento favorevole (FRV) di 6 coppie per 10 ha.

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Codirosso spazzacamino © Luigi Sebastiani