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Cincia dal ciuffo © Armando Bottelli

Cincia dal ciuffo

Lophophanes cristatus

Ordine
Passerifomes
Famiglia
Paridae
Nome scientifico
Lophophanes cristatus
Habitat
Foreste
Strategia migratoria
Sedentaria
Apertura alare
17-20 cm
Lunghezza
11,5 cm
Lista rossa italiana
Estinto Minacciato Rischio minimo

LC - Minor preoccupazione
Stato di conservazione
Favorevole
Ascolta il canto

Descrizione

Cincia di dimensioni relativamente piccole, si fa notare soprattutto per una vistosa cresta appuntita e per le sue semplici ma frequenti vocalizzazioni, che possono essere descritte come un acuto e tremolante “tsi -  tsiu – tsi - tierrrrr”. Il piumaggio è castano su dorso, ali e coda, mentre è bianco-grigio sull’addome. Il becco è sottile, corto e appuntito; la gola presenta un “bavaglino” nero ed è contornata da un collarino bianco e nero che si spinge fino alla nuca. Il capo è grigio con piccoli puntini bianchi; il caratteristico ciuffo di piume, dal quale prende appunto il nome, presenta un disegno a squamette bianche e nere e viene spesso sollevato, rivolto all’indietro. I due sessi si presentano simili nell’aspetto, mentre i giovani mostrano colorazioni più brune e cresta meno evidente. La Cincia dal ciuffo è lunga mediamente 11,5 cm, ha un’apertura alare di 17-20 cm e ha un peso di 10-15,8 grammi.

In primavera e estate si nutre prevalentemente di insetti e ragni, mentre in autunno e soprattutto in inverno completa la dieta con semi di conifere. In primavera e in autunno crea delle riserve di cibo che utilizza durante l’inverno. 

La Cincia dal ciuffo è specie tipicamente associata alle foreste di conifere, prediligendo le peccete pure o miste a larice, dove spesso convive con la Cincia mora. Nidifica anche negli impianti artificiali, nei boschi di pino silvestre puri o misti a latifoglie, nelle brughiere alberate, in parchi e giardini urbani con conifere, anche fino al livello del mare, benchè risulti più diffusa tra 800-900 e 1.800-1.900 m, con maschi cantori rilevati fino a 2.200-2.300 m. Il nido viene costruito in cavità degli alberi, per lo più scavate dalla femmina nel legno marcescente, in genere a meno di 3 m di altezza, ma anche in nidi artificiali e in vecchi nidi di picchi, scriccioli e scoiattoli. Mostra un comportamento prevalentemente sedentario, salvo locali erratismi altitudinali post-riproduttivi o brevi movimenti migratori (soprattutto nel caso delle popolazioni del Nord Europa). In inverno frequenta fondamentalmente gli stessi ambienti, dove non è raro vederla formare gruppi misti con altri piccoli uccelli insettivori dei boschi di conifere, come regoli, codibugnoli, altre specie di cince e rampichini alpestri.

La Cincia dal ciuffo abita le latitudini superiori e medio-basse del Paleartico occidentale, dagli Urali alla Spagna, ad eccezione di Isole Britanniche (a parte una popolazione localizzata in Scozia), Italia centro-meridionale, Grecia e Asia minore. 
Nel nostro Paese è diffusa sull’intero arco alpino, dalle Alpi Marittime al Carso, in alcune aree pedemontane e collinari del Nord Italia e nell’Appennino settentrionale, con tendenza all’espansione verso sud.

Lo Status

La specie è stabile nelle Alpi, mentre si stà espandendo, sia come popolazione che come areale, nell’Appennino, colonizzando i boschi di conifere, la maggior parte dei quali di origine antropica. Tale fase di espansione della popolazione appenninica ha visto una maggiore accelerazione a partire dai primi anni 2000 e la specie ha recentemente raggiunto la Toscana meridionale, le Marche e l’Umbria.

La Cincia dal ciuffo presenta uno stato di conservazione favorevole sa in Italia che in Europa. 

La popolazione italiana è stimata in 30.000-60.000 coppie.

Non sono disponibili informazioni a livello italiano per quanto concerne i parametri riproduttivi.

Le Minacce

La specie è legata ad ambienti forestali non particolarmente soggetti a rischi di trasformazione. La rimozione di alberi morti, deperienti e marcescenti riduce la disponibilità di habitat idonei alla nidificazione ed alla alimentazione.

La Tutela

Ai fini della conservazione della Cincia dal ciuffo si suggerisce una gestione forestale secondo criteri di selvicoltura naturalistica, tale da rilasciare una buona quantità di necromassa e mantenere piante cavitate e marcescenti, al fine di favorire il reperimento di siti alimentari e di nidificazione da parte della specie. Può essere altresì avvantaggiata dall’apposizione di cassette nido, soprattutto in ambito planiziale e collinare.

Per gli ambienti forestali più idonei e continui, quali boschi di conifere e misti presenti su Alpi, Prealpi e Appennino settentrionale si propone come valore favorevole di riferimento (FRV) una densità riproduttiva di 2,5 coppie per 10 ha. In aree planiziali o basso collinari, presso boschi naturali e di impianto artificiale si può assumere come FRV una densità leggermente inferiore, pari a 1,5 coppie/10 ha.

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Cincia dal ciuffo © Armando Bottelli