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Cardellino © Alfiero Pepponi

Cardellino

Carduelis carduelis

Ordine
Passeriformes
Famiglia
Fringillidae
Nome scientifico
Carduelis carduelis
Habitat
Ambienti misti mediterranei
- altri habitat
Coltivi
Urbanizzato
Strategia migratoria
Migratrice a corto raggio
Apertura alare
21-25 cm
Lunghezza
12-13,5 cm
Lista rossa italiana
Estinto Minacciato Rischio minimo

LC - Minor preoccupazione
Stato di conservazione
Inadeguato
Ascolta il canto

Descrizione

Dall’aspetto inconfondibile, il Cardellino è un piccolo passeriforme lungo poco più di 10 cm, per circa 12 grammi di peso. La sua livrea è variopinta e sgargiante, con faccia rosso scarlatto, guance bianche, testa nera, corpo beige, ali nere con una striatura gialla intensa dalla punta bianca. Non ci sono differenze evidenti tra maschio e femmina, quest’ultima presenta tonalità relativamente più “sbiadite”. Il becco è robusto, adatto a spezzare e a perforare i semi, che costituiscono la quasi totalità della sua dieta: predilige semi di cardo, cardo dei lanaioli e girasole, oltre a quelli di agrimonia, cicoria, romice, senecio, tarassaco, crespigno.

Il Cardellino è diffuso nelle zone boreali, temperate e mediterranee del Paleartico, dall’Africa del nord all’intera Europa – con l’eccezione dell’Islanda – fino all’Himalaya. Due i principali gruppi: la sottospecie nominale, Carduelis c. carduelis , ampiamente distribuita nel vecchio continente – con diverse sottospecie.

Migratore regolare e svernante, la specie è molto comune in Italia, dove vive in aree – anche urbanizzate – con zone alberate. Quando si muove lo fa spesso in piccoli stormi, soprattutto durante l’inverno, quando non è raro osservare gruppi di cardellini posati sui rami l’uno accanto all’altro. Gli stormi sono talvolta “misti”: vi si possono infatti ritrovare altre specie come il Verdone o il Verzellino, con i quali condivide le aree trofiche.

La fase riproduttiva inizia tra la primavera e l’estate: una coppia di cardellini può produrre fino a tre covate l’anno, con la femmina che depone da 2 a 7 uova maculate, che cova per circa 12 giorni. Il nido viene costruito generalmente a media altezza, alle estremità dei rami di abeti e altre conifere o su alberi da frutto. I pulcini si involano dopo circa un mese, alimentati in principio con semi e afidi per garantire il giusto apporto di proteine.
 

Lo Status

Il Cardellino ha uno stato di conservazione inadeguato sia a livello europeo sia nei territori dell’Europa “comunitaria”. 

La popolazione nidificante all’interno dell’Europa a 27 è stimata attualmente in 5.700.000-17.000.000 coppie e corrisponde al 48-59% della popolazione europea complessiva – stimata in 12.000.000-29.000.000 di coppie – e a una frazione compresa tra il 5% ed il 24% della popolazione globale della specie. La popolazione italiana è stimata a oggi in 1.000.000-1.800.000 coppie.

Se pure non significativa in valore assoluto, la specie in Italia è particolarmente diffusa e abbondante anche come nidificante, nonostante recenti indagini abbiano evidenziato decrementi, nel medio-lungo periodo, in aree differenti (Lombardia e Umbria), lasciando intravedere una situazione di generale sofferenza per la specie. 

Secondo i dati del FBI (Farmland Bird Index), nel periodo 2000-2020 la specie è diminuita del 2,80% annuo.

Da rilevare come, a differenza di altri Passeriformi, il declino sembra essere cominciato solo in anni recenti, segnatamente dal 2001.

Le Minacce

Oltre alle problematiche legate a cattura e abbattimenti illegali, il Cardellino negli ambienti rurali soffre la diminuzione di superfici boscate o alberate, così come l’eccessivo uso di antiparassitari in ambienti agricoli. Anche l’utilizzo eccessivo di antiparassitari in ambienti agricoli compromette l’esito della riproduzione. Infine, l’alta densità di Corvidi sembra incidere sul trend di popolazione, almeno a livello locale.

Le uova del Cardellino sono particolarmente soggette a predazione: in Germania addirittura il 75% delle covate viene razziato, in particolare da parte di Gazza e Gheppio; in Russia – e in particolare a Mosca – la Cornacchia grigia è risultata essere un predatore importante delle covate. In annate con scarsità di cibo, si registrano poi elevatissime mortalità tra i pulcini; le nidiate vanno inoltre frequentemente perse a seguito di forti venti, in quanto spesso i nidi vengono costruiti nella parte terminale dei rami.

La Tutela

Sarebbe auspicabile mantenere boschetti e fasce alberate in ambiente rurale, riducendo l’utilizzo di antiparassitari e incrementando le aree verdi alberate in ambito urbano e periurbano

Sulla base dei dati disponibili, si può proporre come Valore di Rifermento Favorevole (FRV) a scala locale una densità pari a 10 coppie ogni 10 ettari, e a 3 coppie per ettaro in ambienti ristretti particolarmente idonei; a scala di comprensorio, il valore che si propone è di 15 coppie per kmq, tenendo presente che in condizioni particolarmente idonee tale valore può essere ampiamente superato.

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Cardellino © Alfiero Pepponi