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Ballerina bianca © Marco Venanzi

Ballerina bianca

Motacilla alba

Ordine
Passeriformes
Famiglia
Motacillidae
Nome scientifico
Motacilla alba
Habitat
Ambienti misti mediterranei
- altri habitat
Praterie
Coltivi
Urbanizzato
Strategia migratoria
Parzialmente sedentaria
Parzialmente migratrice a corto raggio
Apertura alare
25-30 cm
Lunghezza
18 cm
Lista rossa italiana
Estinto Minacciato Rischio minimo

LC - Minor preoccupazione
Stato di conservazione
Inadeguato
Ascolta il canto

Descrizione

La Ballerina bianca è un Motacillide di medie dimensioni, caratterizzato da corporatura snella ed allungata, capo arrotondato e coda ben sviluppata. Il piumaggio comprende varie tonalità di bianco, grigio e nero; tra maschi e femmine non ci sono accentuate differenze d’aspetto. Lunga circa 18 centimetri, ha un’apertura alare di 25-30 centimetri e un peso di 16-27,5 grammi.

Dopo una rapida corsa, spicca un caratteristico volo ondulato, mentre quando cammina velocemente sul terreno muove ritmicamente la coda. Solitaria e territoriale durante la riproduzione, può divenire gregaria al di fuori della stagione riproduttiva, formando raggruppamenti anche di centinaia di individui.

Si nutre prevalentemente di insetti, ma anche di piccoli molluschi, crostacei e lombrichi. 

Nidifica in vari ambienti naturali o di origine antropica, preferibilmente in vicinanza di corsi d’acqua e di zone umide; nelle zone rurali è comune presso cascinali tradizionali e allevamenti di animali e nelle zone montane presso gli alpeggi. Nei centri urbani, molti dei quali colonizzati progressivamente in tempi recenti, preferisce zone periferiche, aree industriali ed edifici isolati. 

La Ballerina bianca è diffusa in Europa, Marocco e Asia, a nord fino a oltre il Circolo Polare Artico, a sud fino all’Iran, l’Himalaya e la Cina sud-occidentale e a est fino al Giappone e allo Stretto di Bering. In Europa è ben distribuita, dalle regioni circum-mediterranee fino alle estreme propaggini settentrionali di Scandinavia, Russia e Islanda.

Migratrice e parzialmente migratrice in Europa settentrionale e centro-orientale, sedentaria e dispersiva in Europa occidentale e meridionale ed in Africa nord-occidentale. Sverna a sud dell’areale, fino a Mediterraneo, Africa a nord dell’Equatore e Medio Oriente.

In Italia è parzialmente sedentaria, migratrice, nidificante e svernante. Nidifica sulla penisola, in Sicilia e in alcune isole minori (Isola d’Elba, Tremiti, Eolie), con ampi vuoti di areale in Pianura Padana (soprattutto nelle zone a monocolture intensive), Puglia e Sicilia; è assente in Sardegna. Più diffusa fino a 1.500-1.700 m, con presenze discrete fino a 1.900-2.000 m e massimo di 2.500-2.550 m sulle Alpi.

Lo Status

La Ballerina bianca ha in Italia uno stato di conservazione inadeguato, con popolazione nidificante e areale di distribuzione in decremento in Pianura Padana, mentre nel complesso le popolazioni europee mostrano generale stabilità demografica.

La popolazione italiana conta 150.000-300.000 coppie. 

Per quanto concerne i parametri riproduttivi, scarsi i dati disponibili, con valori del successo riproduttivo del 92-96%; inoltre sono noti 4,0-4,4 giovani per nido.

Le Minacce

Nonostante sia ampiamente diffusa in Italia, la specie è soggetta a fluttuazioni troppo accentuate, che non la mettono al riparo dal pericolo di estinzioni locali. Molteplici le motivazioni alla base di tali fluttuazioni nelle popolazioni. Declini temporanei potrebbero essere causati da inverni particolarmente rigidi che hanno interessato, in anni passati, la zona alpina e quella continentale. 

Anche la diminuzione di insetti acquatici, parte importante della dieta della Ballerina bianca, può costituire una minaccia per la specie. L’incremento del livello di inquinamento delle acque provoca infatti cambiamenti profondi nell’ecosistema acquatico e in quello di superficie, con conseguenze rilevanti per le numerose specie che sopravvivono grazie alla varietà di organismi che popolano tali ambienti.

Un ulteriore fattore di minaccia è rappresentato da interventi antropici di degrado o distruzione di habitat idonei alla nidificazione o ospitanti le specie di cui si nutre, quali trasformazioni dei corsi d’acqua, opere di arginatura e regimazione, prosciugamento dei torrenti per scopo idroelettrico.

La Tutela

Occorre in primo luogo rispettare le sponde dei corsi d’acqua e la loro gestione deve avvenire secondo modalità di ingegneria naturalistica. Un’altra azione primaria è la conservazione dei prati da sfalcio e l’incentivazione di forme di agricoltura e allevamento non intensivi. È senz’altro auspicabile la realizzazione di attività di monitoraggio delle principali popolazioni, al fine di raccogliere informazioni sufficienti a percepire eventuali situazioni prolungate di decremento, in tempo utile per trarne indicazioni in ottica di conservazione.

Si può proporre come valore favorevole di rifermento (FRV) a scala locale una densità pari a 1,5 coppie per 10 ha e a 4,5 coppie per 10 ha in contesti particolarmente ottimali (quali villaggi in contesto agricolo), mentre per quanto riguarda il FRV a scala di comprensorio (in particolare per vaste aree urbane e periurbane) il valore che si propone è di 4 coppie per kmq.

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Ballerina bianca © Marco Venanzi