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Airone Cenerino © Andrea Mazza

Airone cenerino

Ardea cinerea

Ordine
Pelecaniformes
Famiglia
Ardeidae
Nome scientifico
Ardea cinerea
Habitat
Ambienti agricoli
- altri habitat
Zone umide e ripariali
Strategia migratoria
Parzialmente sedentaria
Parzialmente migratrice a corto raggio
Apertura alare
160 - 175 cm
Lunghezza
90 - 98 cm
Lista rossa italiana
Estinto Minacciato Rischio minimo

LC - Minor preoccupazione
Stato di conservazione
Inadeguato
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Descrizione

L’Airone cenerino si distingue dagli altri Ardeidi per le sue grandi dimensioni: da adulto può raggiungere infatti i 90-98 centimetri di lunghezza e il suo peso può variare da 1 a poco meno di 2 kg. Anche l’apertura alare è molto ampia (tra 160 e 175 cm). Gli adulti presentano piume nere sul collo e un ciuffo scuro sulla nuca molto pronunciato; negli esemplari più giovani prevale un piumaggio più grigiastro. Quando spicca il volo il suo collo si ripiega, assumendo una tipica forma a “esse”. L’Airone cenerino ha un becco giallo (soprattutto in periodo riproduttivo) e robustissimo, adatto a catturare i pesci, gli anfibi, i rettili e i piccoli mammiferi di cui si nutre.

Nidifica in boschi planiziali d’alto fusto, ripari o circondati da risaie, paludi e incolti umidi utilizzati come aree di alimentazione; localmente in boschetti, pioppeti coltivati, zone umide con canneti, filari alberati, parchi patrizi, isolotti lacustri, rimboschimenti di conifere, ambienti rupestri prealpini, anche in situazioni antropizzate, come ambienti suburbani e raccordi autostradali. La maggior parte delle colonie è diffusa fino a 250 m, con presenze localizzate fino a 400-500 m, massimo 1000 m sull’Appennino centrale.

È diffuso nelle zone temperate del Vecchio Mondo, a eccezione delle zone artiche e dei deserti. Vive in Europa, Africa e Asia occidentale, Asia orientale e Madagascar. 
In Italia l’Airone cenerino è nidificante sedentario parziale, migratore regolare e svernante. Dal 1980 al 2003 la popolazione nidificante in Italia è cresciuta da 700 sino a circa 10.000 coppie, con un incremento regolare e particolarmente marcato negli anni ‘90. Fino agli anni ‘80 le colonie di nidificazione erano infatti ristrette all’Italia nord-occidentale e ad alcune paludi toscane. Parallelamente al notevole incremento delle popolazioni, l’areale di nidificazione si è espanso a tutta l’Italia nord-orientale e a parte dell’Italia centrale e meridionale, della Sicilia e della Sardegna.

Le diverse popolazioni europee presentano differenti comportamenti migratori: se le popolazioni presenti in Italia sono in genere stanziali, quelle che vivono nei Paesi più settentrionali nei mesi freddi diventano gregarie e migrano in stormi verso regioni più miti, stabilendosi lungo coste riparate e specchi d’acqua dolce.

Lo Status

L’Airone cenerino presenta uno stato di conservazione inadeguato in Italia, a causa di un periodo di decremento mostrato negli ultimi anni, a seguito di numerosi decenni di incremento; ciò è avvenuto soprattutto per la popolazione nidificante in colonie localizzate nelle risaie di Piemonte e Lombardia (la più numerosa d’Italia), a seguito della diffusione della pratica di coltivazione “in asciutta” del riso e la successiva diminuzione di disponibilità di prede.

La popolazione italiana veniva stimata in 13.000 coppie nel 2002, in decremento tra il 2005 e il 2012, in ripresa nei quattro anni successivi, malgrado il continuo declino della popolazione legata alle risaie. La popolazione svernante nell’ultimo decennio è variata da 15.000 a 30.000 individui, concentrati soprattutto nella Pianura Padana interna, Alto Adriatico, Centro Italia e Sardegna.

Numerosi i dati disponibili sul successo riproduttivo, con valori del tasso d’involo compresi tra 1,7 e 3,5 per coppia.

Le Minacce

In Italia la distribuzione dell’Airone cenerino è spesso influenzata dalla presenza di zone coltivate a riso, utilizzate per il foraggiamento. Tra le principali minacce per le popolazioni di questa specie è stata individuata la trasformazione dell’habitat a causa del progressivo diffondersi, in Pianura Padana, della tecnica di coltivazione “in asciutta” del riso, che determina una conseguente riduzione della disponibilità trofica.

A ciò si aggiunga che la specie risente dell’invecchiamento delle formazioni boschive in cui sono localizzate le garzaie, del disturbo antropico nei pressi delle garzaie, di episodi di bracconaggio, dell’abbattimento illegale degli alberi in presenza di nidi, del disturbo antropico durante lo svernamento, della collisione con linee elettriche, della colonizzazione delle garzaie da parte del Cormorano.

La Tutela

La conservazione della specie nel territorio italiano impone attività specifiche di protezione delle garzaie attraverso l’istituzione di apposite riserve naturali e una corretta gestione di queste aree con interventi di mantenimento della vegetazione che favoriscano la nidificazione. È utile anche limitare il disturbo antropico in queste zone e, parallelamente, limitare gli accessi a queste aree. Una gestione delle risaie più consona alle esigenze di questa e di altre specie di aironi può essere promossa attraverso opportune misure nell’ambito dei Programmi di Sviluppo Rurale.

Altro fattore importante per preservare la specie è una gestione sicura dei cavi aerei posti nei pressi dei principali siti riproduttivi e delle aree di svernamento.

Non è possibile formulare il FRV in quanto si tratta di specie coloniale.

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Airone Cenerino © Andrea Mazza