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Origine ed evoluzione degli uccelli

L’origine degli uccelli va rintracciata in quelle forme di transizione tra dinosauri e uccelli moderni, come l’Archaeopteryx, i cui resti, rinvenuti in depositi di calcare e risalenti al Giurassico superiore (circa 150 milioni di anni fa), consentono di caratterizzare questa specie per la compresenza di caratteristiche rettiliane e caratteristiche tipiche degli uccelli di oggi.

Sappiamo quasi per certo che l’Archaeopteryx non fosse in grado di volare come faranno successivamente gli uccelli. La struttura dello scheletro e del rachide di questo animale primordiale suggeriscono che non potesse effettuare veri e propri voli, mentre le penne, la cui funzione è comunque ancora dibattuta, avrebbero conferito maggiore stabilità durante la corsa di Archaeopteryx o nei suoi “tuffi” giù dagli alberi.

“Uccello primitivo” o “forma di transizione”, l’Archaeopteryx viene ascritto alla sottoclasse degli Archaeornithes, e cioè, letteralmente, ai protouccelli, appunto agli uccelli primordiali. Va tuttavia specificato che Archaeopteryx e i moderni uccelli si sono evoluti non dai dinosauri volanti (gli Pterosauria), né dagli Ornitischi (che comprendevano grandi dinosauri erbivori come i triceratopi) ma dai dinosauri Saurischia (tra cui il Tirannosauro). Si tratta, dunque, di quanto più affine rimanga oggi dei grandi dinosauri carnivori del Giurassico.

Nel corso della storia evolutiva, a cominciare da 90 milioni di anni fa, gli uccelli sono andati incontro a vere e proprie radiazioni adattative, cioè all’evoluzione in tempi relativamente rapidi di numerose nuove specie (oltre 10.000) partendo da un progenitore comune. E’ proprio grazie alle molteplici radiazioni adattative che oggi possiamo godere della presenza di più di diecimila specie di uccelli, su scala planetaria: un patrimonio e una ricchezza genetica ricchissimi, che purtroppo sono messi più a rischio da molti fattori,

Charles Darwin è stato, con il celeberrimo studio sui fringuelli delle Galapagos, colui che ha spiegato il modo in cui meccanismi operanti a scala biogeografica ma anche locale possano portare a processi di speciazione, cioè alla formazione di nuove specie a partire da quelle esistenti. Darwin giunse nelle Galapagos nel 1835, a bordo del brigantino Beagle, piccola nave della marina britannica con la quale stava facendo il giro del mondo per scopi scientifico-naturalistici ma anche di analisi commerciale e coloniale. I fringuelli attirarono subito la sua attenzione e, proprio dalla loro osservazione e dai successivi approfondimenti, Darwin comprese un aspetto molto importante della biologia evolutiva degli uccelli quale quello della competizione alimentare, un fattore di importanza primaria per la divergenza interspecifica.

Oggi sappiamo che, a partire dal primo fringuello che colonizzò le Galapagos circa 2 milioni di anni fa, ben 18 specie di fringuelli si sono evolute, differendo tra loro per aspetti anatomici, versi, canti e soprattutto preferenze alimentari.

Meno noto ma ugualmente illuminante sarà, quasi due secoli dopo, lo studio di Robert Mac Arthur, uno dei padri dell’ecologia moderna, sulle bellissime “silvie” nord americane. Nel 1958 Mac Arthur spiegò come la struttura delle comunità di questi passeriformi insettivori canori fosse determinata proprio dalla dieta e dalle modalità di foraggiamento, le quali, differendo tra specie, consentivano di minimizzare la competizione interspecifica.

Un’ultima considerazione sul tema evolutivo va fatta sul fenomeno della migrazione. A migrare, come è noto, non sono soltanto gli uccelli: migrano mammiferi, pesci, rettili, insetti. Tuttavia, la migrazione degli uccelli è un fenomeno davvero sofisticato e sorprendente, forse più dell’analogo per ogni altro gruppo animale. Studiosi importanti come Peter Berthold e più recentemente Franz Bairlein da tempo lavorano per spiegare l’origine e l’evoluzione del comportamento migratorio degli uccelli, nelle sue “ragioni” e nelle sue dinamiche complesse.

Si tratta di un campo affascinante e in continuo sviluppo, essenziale per capire gli uccelli e le loro profonde relazioni con il “nostro” mondo. Non è escluso che già Archaeopteryx, per quanto non particolarmente adatto al volo, migrasse. Sicuramente lo hanno fatto i suoi discendenti e in forme sempre più ordinarie e strutturate (soprattutto a partire dall’era terziaria), fino a far sì che, con il tempo e appunto l’evoluzione, la migrazione diventasse un fattore essenziale nella vita degli uccelli. 

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Archaeopteryx
Archaeopteryx © Natalia van D - Shutterstock

Discendenti dai dinosauri, gli uccelli sono andati incontro, nel corso della storia evolutiva, a radiazioni adattative (cioè all’evoluzione di numerose nuove specie) che hanno portato all'attuale presenza di oltre 10.000 specie