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Stagione venatoria, Regioni fuori legge e atti illegali. Lipu: Raccolte 100mila firme"

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Chiude domani la stagione vanatoria 2019-2020: ucciso un lupo nell’oasi della Lipu a Castel di Guido, abbattuti falchi, aquile, aironi e altre specie superprotette.

 

“E’ indispensabile e urgente un intervento normativo su bracconaggio e caccia illegale, incluso un provvedimento straordinario come il Dave (Divieto di attività venatoria), che fermi la caccia in presenza di atti di bracconaggio. Per sostenere questo abbiamo già raccolto oltre 100mila firme”. Lo dichiara la Lipu-BirdLife Italia al termine della stagione venatoria 2019-20, avviata con le preaperture dei primi giorni di settembre e che avrà 10 giorni di proroga in alcune regioni. “Termina una stagione – dichiara Aldo Verner, presidente della Lipu - che ha visto alcuni passi avanti sul fronte della tutela, grazie a una maggiore protezione di specie di uccelli a rischio, quali la pavoncella e il moriglione, e la chiusura anticipata della stagione per specie in migrazione prenuziale, come i tordi e la beccaccia, determinata in molti casi dai successi nei ricorsi amministrativi. “Al tempo stesso - continua Verner - la stagione che si chiude domani ha messo in evidenza, e anzi confermato, due grandi criticità: la disposizione filovenatoria di molte regioni e il persistere di gravi fenomeni di bracconaggio e caccia illegale, che determinano una sorta di zona grigia estremamente dannosa e difficile da affrontare. “I due fenomeni – prosegue Verner - sono peraltro collegati, nella misura in cui le amministrazioni regionali continuano ad assumere provvedimenti sul filo dell’illegittimità, quando non di illegittimità conclamata, che finiscono con il creare un clima di tolleranza e la sensazione, rafforzata dalla ridotta vigilanza, che, in fondo, si possa fare quasi tutto. A farne le spese sono state specie superprotette, come il lupo ucciso a fucilate lo scorso novembre nell’Oasi Lipu Castel di Guido, presso Roma, ma anche la coppia di falchi pellegrini abbattuta nei giorni scorsi sempre a Roma; e poi aquile minori, un’aquila di bonelli, oggetto di un progetto di reintroduzione, ma anche aironi, poiane, gheppi, sparvieri, gufi e upupe, abbattute e giunte ai nostri centri recupero in decine di esemplari ma che, forse, ammontano a centinaia di individui. “Per questo – aggiunge il presidente della Lipu - è indispensabile che il piano d’azione antibracconaggio sia applicato in modo completo, a partire dalle modifiche normative che inaspriscano le pene, aumentino la vigilanza e riconoscano alle guardie la funzione di Polizia giudiziaria. Altrettanto necessario è un intervento straordinario che possa davvero costituire un detrattore per il bracconaggio diffuso. E’ anche a questo che mira la raccolta di firme della Lipu a sostegno del Dave, la proposta di legge che prevede lo stop completo della caccia nelle zone in cui si verificano atti di bracconaggio. Sarebbe una svolta operativa e culturale senza precedenti, dall’effetto positivo dirompente. Su bracconaggio e caccia illegale – conclude il presidente della Lipu - è tempo di voltare pagina”.

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La femmina di falco pellegrino ferita e ricoverata nel Crfs Lipu a Roma. Sotto, l'esemplare maschio della coppia, anch'esso ferito © La femmina di falco pellegrino ferita e ricoverata nel Crfs Lipu a Roma. Sotto, l'esemplare maschio della coppia, anch'esso ferito