Sardegna, rimosse dai volontari della Lipu trappole per uccelli e ungulati
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Postazioni per le reti con lo scopo di catturare piccoli uccelli, sentieri per l’uccellagione e trappole per gli ungulati, anche in nuove aree rispetto a quelle già battute in cui viene praticato il bracconaggio.
Si è conclusa negli scorsi giorni in Sardegna una vasta attività antibracconaggio effettuata dai volontari della Lipu in coordinamento con i Carabinieri forestali di Cagliari e, per alcune aree, con le Guardie Volontarie Wwf e l’Oasi Wwf del Cervo e della Luna.
La zona oggetto di ricognizione, uno dei sette black spot del bracconaggio in Italia, è stata principalmente quella nota delle aree boscate ad est e a ovest di Cagliari: da Castadias a Teulada per l’area costiera, e inoltre le aree interne ed esterne al Gutturu Mannu. Quattro i siti di cattura individuati a Castiadas, dalle postazioni per reti ripulite poco prima del passaggio dei volontari e pronte per catturare i tordi di passaggio.
Per quanto riguarda l’area montana del Gutturu Mannu, i volontari della Lipu, in collaborazione con volontari del Wwf, hanno bonificato a Capoterra, nel Parco Gutturu Mannu, un sentiero per l’uccellagione; sempre nel Parco del Gutturu Mannu sono stati bonificati due sentieri per la cattura di ungulati e uno per catturare uccelli.
I volontari della Lipu hanno scoperto, grazie a sopralluoghi, che la pratica si estende anche al Sulcis Iglesiente – dove a Carbonia sono stati individuati 5 siti per la cattura degli uccelli con le reti, e all’Oristanese (3 siti di cattura ritrovati): tutti i ritrovamenti sono stati segnalati ai Carabinieri forestali per le successive attività di indagine.
Non di solo bracconaggio, però, si sono occupati i volontari della Lipu in Sardegna. Impegnata da anni in attività di educazione al rispetto della natura, quest’anno la Lipu, in collaborazione con l’Oasi Wwf del Cervo e della Luna, ha organizzato una giornata di sensibilizzazione sul bracconaggio, accompagnando nei luoghi delle illegalità alcuni ragazzi - quotidianamente impegnati nell’Oasi in attività di reinserimento lavorativo e di salvaguardia della natura - e rimuovendo con loro le trappole per la cattura di uccelli e i lacci per ungulati.
“Quest’anno – spiega Gigliola Magliocco, coordinatrice del campo antibracconaggio della Lipu - abbiamo potuto estendere il nostro raggio d’azione al di fuori delle ormai note aree del bracconaggio. La nostra richiesta alla nuova Giunta regionale è quella di dare un nuovo impulso alla lotta al bracconaggio affinché questo fenomeno criminoso sia definitivamente estirpato”.
“Un plauso a tutti i volontari per l’impegno, anche gravoso e non privo di insidie, che hanno svolto nelle oltre due settimane di attività – dichiara il presidente della Lipu, Alessandro Polinori – Il campo ci ha detto che la situazione nel cagliaritano è stabile, anche se in relazione ai controlli effettuati risulta in diminuzione. Tuttavia, l’attenzione dovrà essere particolarmente alta anche per il futuro, sia perché in assenza di controlli il fenomeno del bracconaggio rialzerebbe la testa, sia perché ci sono zone dove l’uccellagione viene impunemente, o quasi, ancora effettuata. Sono necessarie dunque – conclude il presidente della Lipu – misure di contrasto più incisive e l’attivazione di un Nucleo specializzato a supporto dei pur validissimi Carabinieri forestali, un nucleo svincolato dal territorio che contrasti con le forze dell’ordine più efficacemente il bracconaggio e restituisca a queste terre, alla loro natura, tutto il rispetto che si meritano”.