Salta al contenuto principale

Regione Friuli fa catturare illegalmente richiami vivi

Pubblicato il

La Regione Friuli-Venezia Giulia ha autorizzato, a fini di riproduzione per farne richiami vivi per la caccia, la cattura di centinaia di uccelli appartenenti alle specie merlo, tordo sassello, tordo bottaccio e cesena. 

Ciò, in violazione delle normative nazionali e comunitarie, che vietano di fatto tale possibilità, e soprattutto ignorando il parere Ispra, che aveva evidenziato l’illegittimità della richiesta.

Nella stesura dell’atto che autorizza la cattura, la Regione Friuli-Venezia Giulia ha riportato solo le considerazioni tecniche dell’Ispra, omettendo i passaggi della corrispondenza in cui l’Istituto di Ozzano ha fatto notare alla Regione Friuli-Venezia Giulia che la richiesta di catture confligge con la legge nazionale ed è di fatto illegittima. Ma la Regione Friuli ha fatto finta di nulla, andando avanti ugualmente. Un fatto molto grave e fortemente irresponsabile, considerati i recenti problemi comunitari avuti dall’Italia su questo tema.

Aiutaci a fermare questa carneficina. La caccia selvaggia e il bracconaggio in Italia sono realtà preoccupanti. Da 50 anni la Lipu si batte per contrastare le azioni crudeli dei bracconieri con interventi concreti come i campi antibracconaggio nel Sulcis (Sardegna) e sullo stretto di Messina. Con una donazione puoi aiutarci a portare avanti i progetti contro la caccia selvaggia e il bracconaggio

AIUTACI BASTA UNA PICCOLA DONAZIONE

 “La denuncia alla Commissione europea partirà nelle prossime ore – dichiara Fulvio Mamone Capria, presidente Lipu-BirdLife Italia - così come la richiesta al Governo italiano di intervenire immediatamente al fine di annullare l’atto friulano che, per catturare piccoli uccelli, riapre i roccoli, da tempo opportunamente chiusi. Non dimentichiamo infatti che, anche grazie al nostro contributo e alle centinaia di migliaia di firme raccolte, lo Stato italiano è riuscito ad evitare la condanna da parte della Corte di giustizia europea, prevedendo il sostanziale divieto di cattura di richiami vivi.
“Ora il Friuli sta infrangendo quel divieto, con un’azione opaca contro la quale stiamo valutando anche altre iniziative. Resta intanto l’incredulità – conclude il presidente della Lipu – di fronte al fatto che, per via della pressione di pochissimi, una regione possa prestare il fianco ad un’attività violenta e ormai fuori dal tempo come la cattura dei richiami vivi per la caccia”.
 

Immagine
Foto iStock © Foto iStock