Raro esemplare di Sciabica minore ritrovato, curato e liberato dalla Lipu
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La specie avvistata per la prima volta in Italia. Il giovane esemplare dovrà adattarsi al nuovo ambiente rinunciando a tornare in Africa, suo habitat di origine. Foto e video della liberazione alla pagina https://go.lipu.it/sciabicaminore
Ritrovato a Pisa, curato a Livorno e infine rilasciato a Massaciuccoli. È il percorso tutto toscano di una rarissima e giovane Sciabica minore (Paragallinula angulata), per la prima volta avvistata in Italia. L’esemplare è stato rinvenuto lo scorso 2 gennaio a Pisa, in un’area urbanizzata alle porte della città; presentava sintomi neurologici e difficoltà motorie a una zampa, probabilmente a seguito di un trauma da impatto. Dopo un periodo di cure presso il Centro recupero uccelli marini e acquatici della Lipu, grazie al lavoro di volontari e veterinari, l’animale è stato riabilitato e rilasciato nei giorni scorsi in un’area idonea all'interno della Riserva naturale del Chiarone - Oasi Lipu Massaciuccoli, in provincia di Lucca.
Si tratta di un evento di grande rilevanza ornitologica: se confermata dalla Commissione Ornitologica Italiana (COI), questa potrebbe essere la prima segnalazione ufficiale per l’Italia di questa specie sub-sahariana, le cui presenze in Europa sono estremamente rare.
Ma com’è arrivato questo esemplare in Italia? Lo spiega Nicola Baccetti, primo ricercatore dell’Ispra: «I singoli individui di questa specie possono avere movimenti imprevedibili, spesso legati a condizioni ambientali sfavorevoli, come, per esempio, i periodi di siccità. Questi uccelli non sono veri e propri migratori, ma possono intraprendere lunghi spostamenti dispersivi». «Volano principalmente di notte e, una volta esaurite le energie - spiega ancora Baccetti - si posano nel primo luogo disponibile, come accade anche per altre specie affini. Non si può quindi escludere che l’esemplare abbia compiuto parte del viaggio a bordo di una nave».
Essendo un individuo giovane, è probabile che la sua inesperienza lo abbia spinto a intraprendere questa lunga traversata, ma è praticamente impossibile che riesca a tornare nel suo habitat d’origine. Con ogni probabilità dovrà adattarsi al nuovo ambiente senza possibilità di riprodursi, data l’assenza di altri esemplari della sua specie.
La segnalazione sarà ora sottoposta alla valutazione del Centro italiano di Studi ornitologici (Ciso), che si occupa di omologare le osservazioni di specie rare o accidentali sul territorio nazionale. Una volta validata, l’osservazione sarà inserita nei report ufficiali disponibili sul sito del Ciso.
“I nove centri di recupero che la Lipu gestisce ricoverano ogni anno circa 30mila animali selvatici in difficoltà – dichiara Alessandro Polinori, presidente della Lipu – Ma oltre a questa attività di tutela della fauna selvatica i centri, grazie all'impegno di staff e volontari, svolgono altre azioni importanti quali la raccolta di informazioni utili contro il bracconaggio e le illegalità ambientali, le azioni di educazione e sensibilizzazione della gente e la raccolta e l'elaborazione di dati scientifici, come in questo caso della Sciabica minore. Un contributo che crediamo importante alla conoscenza scientifica, grazie alla comunità di cui Lipu è parte attiva, e alle politiche di conservazione del nostro Paese in vista di Piani di conservazione e protezione di habitat”
«È un caso eccezionale e siamo orgogliosi di aver contribuito alla sua riabilitazione - dichiara Nicola Maggi, responsabile del Cruma - Il ritrovamento di questo esemplare conferma ancora una volta l’importanza del nostro lavoro nella tutela della biodiversità e rappresenta un ulteriore stimolo a proseguire con impegno in questa missione».