Il progetto Farmland Bird Index. Una fotografia sullo stato di salute degli uccelli italiani
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L'indicatore Farmland Bird Index è un grande progetto nazionale di raccolta dati delle specie di uccelli comuni tipici delle zone agricole nidificanti in Italia, promosso dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle foreste, dal 2009 e che proseguirà fino al 2024.
Il nuovo progetto biennale, è finalizzato a produrre l’indicatore di contesto C36-Indice dell'avifauna presente nelle zone agricole, previsto, in continuità con la programmazione precedente 2014-2022 (C35), dalla programmazione della politica agricola nazionale 2023-2027, sia a scala nazionale che regionale.
Al fine di proseguire la raccolta della serie storica di dati ornitologici condotta nell’ambito delle attività della Rete Rurale Nazionale (RRN), con il D.M. N.0254158 del 16/05/2023, il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle foreste (Masaf) ha approvato il progetto “Farmland Bird Index – censimento ornitologico 2023-2024” e stipulato una convenzione con Lipu.
Come nel corso dei precedenti progetti le attività verranno svolte grazie al finanziamento da parte del Masaf, mediante il programma RRN 2014/2020– Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR). Il contributo pari a 719.000,00€ andrà a sostenere tutte le spese necessarie al buon conseguimento del progetto stesso, con funzione di rimborso delle spese effettivamente sostenute.
Tale contributo consentirà di monitorare oltre 500 particelle sul territorio di 19 regioni e 2 province autonome, con il coinvolgimento ogni anno di circa 150 tra tecnici, consulenti scientifici e tra volontari e rilevatori, così da garantire il pieno monitoraggio dell’avifauna nidificante in Italia sia a scala regionale che nazionale senza soluzione di continuità nella raccolta dei dati.
Con i dati puntuali raccolti, verranno infatti, calcolati annualmente l’indicatore FBI su scala nazionale e regionale. Tale indicatore fornisce la descrizione dell’evoluzione nel tempo e, di conseguenza, delineare la trasformazione nel tempo delle caratteristiche stesse del paesaggio agrario, a beneficio di chi dovrà valutare e prendere decisioni nell’ambito della politica agricola comune (PAC) europea e nazionale.
Gli uccelli, soprattutto le specie comuni nidificanti, rappresentano ottimi indicatori ecologici, e ciò grazie a talune loro caratteristiche peculiari: sono animali sensibili ai cambiamenti ambientali, sono facilmente contattabili soprattutto nel periodo riproduttivo (quando mostrano comportamenti territoriali evidenti, tra cui il canto), permettono il monitoraggio degli habitat su larga scala e, occupando livelli alti della catena alimentare, riflettono i cambiamenti subiti anche da altri taxa che occupano livelli trofici inferiori. Per questo il loro stato di conservazione è strettamente relazionato alla nostra qualità della vita.
Nell’ambito del progetto verrà calcolato a livello nazionale anche l’andamento di un altro indicatore composito, l’Indice delle specie delle praterie montane (FBIpm), che fornisce importanti indicazioni su un gruppo specifico di specie agricole, quelle degli ambienti aperti di montagna che in larga misura dipendono da pratiche agricole o pastorali, come lo sfalcio dei prati o il pascolo. Tali specie, infatti, sono soggette a fattori e dinamiche diverse da quelle che interessano le specie degli ambienti agricoli caratterizzati dai seminativi.
Per maggiori informazioni sui risultati emersi e sui valori di indici e indicatori, nazionali e regionali, si invita a consultare QUESTA PAGINA nella quale è possibile scaricare i report tecnici sugli aggiornamenti al 2022 dell’indicatore FBI nazionale e di quelli regionali, così come le brochure "Uccelli comuni delle zone agricole in Italia".
A fine progetto i risultati verranno divulgati tramite la pubblicazione di report tecnici e di una brochure, aggiornati al 2024.