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Meno trappole, più tutela. La rivoluzione sarda

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Un giardino per gli uccelli e per le farfalle come simbolo della rinascita sociale e ambientale del Sulcis, e, in parallelo, una forte riduzione del numero di trappole piazzate nei boschi dai bracconieri.

Sono queste le note più positive e ricche di speranza che la Lipu comunica al termine del campo antibracconaggio che si è svolto nella prima metà di dicembre nel Sulcis, nel sud della Sardegna. Numerose le attività svolte dai volontari della Lipu, che raccolgono i frutti di anni di prevenzione del bracconaggio e di educazione al rispetto della natura portato avanti soprattutto con i giovani. “Se solo nel 2012 si parlava solo di trappole e reti, oggi possiamo parlare di birdgarden e rispetto degli uccelli. Un cambiamento culturale che oserei definire epocale, un messaggio che ci fa ben sperare per il futuro di questa meravigliosa terra” fa notare Gigliola Magliocco, coordinatrice del campo della Lipu in Sardegna.

Un nuovo giardino per gli uccelli e le farfalle, dunque, nascerà a fine inverno nella scuola per l’infanzia La mia favola di Capoterra, centro del bracconaggio ai piccoli uccelli migratori ma che, grazie alla tenacia della Lipu, diventa in questa occasione simbolo di un nuovo rispetto verso la natura. Il giardino nasce grazie a partnership che vede fianco a fianco la Lipu, il Comune di Capoterra, il Ceas Laguna di Santa Gilla e il Corpo forestale e di Vigilanza ambientale della Regione Sardegna. Le piante per realizzare il giardino naturale, dove i bambini potranno trascorrere il proprio tempo per lo svago e le attività anche con le famiglie, saranno messe a disposizione dall’Agenzia Forestas e saranno costituite da flora autoctona della Sardegna. “L’intenzione – spiega Gigliola Magliocco – è quella di creare un habitat idoneo alla sosta e alla riproduzione delle specie di uccelli tipiche della macchia mediterranea, nonché di farfalle, animali utilissimi per la propagazione delle piante”.

Durante le due settimane di campo i volontari della Lipu, cui si sono affiancati, in alcune zone, gli operatori dell’Oasi Monte Arcosu del Wwf, hanno riscontrato, con grande sollievo, un numero limitato di trappole attive, mentre hanno rimosso un certo numero di cavetti per la cattura illegale di ungulati. Tra i mezzi utilizzati per il controllo del territorio sono stati anche attivati alcuni droni. Il campo ha organizzato inoltre alcune attività di educazione con le scuole nell’ambito del progetto Life Abc (Against bird crime, ossia Contro i crimini verso gli uccelli selvatici) all’interno del Parco del Molentargius, in collaborazione con i Carabinieri forestali e il Corpo forestale e di Vigilanza ambientale della Regione Sardegna. Nell’occasione i giovani hanno avuto la possibilità di osservare le attività di inanellamento scientifico degli uccelli presso la stazione presente nel parco. Si è tenuta inoltre, sempre sul tema bracconaggio in Sardegna, una riunione del Colpa (Coordinamento operativo locale), cui hanno partecipato oltre alla Lipu (in rappresentanza delle associazioni ambientaliste e animaliste Lac, Legambiente e Wwf) i Carabinieri forestali e il Corpo forestale e di Vigilanza ambientale della Regione Sardegna. Durante l’incontro è stata evidenziata l’importanza del reato di “furto venatorio”, contestabile a tutti coloro che si appropriano illegalmente, e senza licenza di caccia, di fauna selvatica, un bene collettivo che appartiene allo Stato. “Il bilancio del campo è positivo e contiamo di proseguire su questa strada – conclude Gigliola Magliocco – Nelle prossime settimane saremo ancora sul campo per la prevenzione dell’uccellagione e la sensibilizzazione della comunità locale, che in questi anni ha dato ottimi frutti”.

 

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Lipu © Lipu