Manu Invisible combatte il bracconaggio insieme alla Lipu e ai ragazzi del Foiso Fois di Cagliari
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La Lipu sceglie lo street artist mascherato Manu Invisible per realizzare un affresco che contesta una “tradizione” crudele e insensata, ancora molto diffusa in Sardegna.
Il misterioso artista sardo, conosciuto come “Manu Invisible”, insieme alle classi del Liceo Artistico e musicale Foiso Fois di Cagliari, ha realizzato per la Lipu, nella sede di Pirri – via Nino Bixio 13, un murale che è un manifesto-simbolo di un fenomeno drammatico che riguarda la Sardegna e della voglia di superarlo.
Il 6 dicembre l’opera verrà ufficialmente svelata al pubblico alla presenza dell’artista, degli studenti e degli insegnanti.
Il bracconaggio è una piaga ancora terribilmente diffusa. In Italia si stima che più di 5 milioni di uccelli siano uccisi illegalmente ogni anno, soprattutto nelle zone critiche chiamate gli “hot spot del bracconaggio” tra cui è compreso il sud della Sardegna, dove migliaia di piccoli uccelli come tordi e pettirossi, ma anche cervi, cinghiali, volpi eccetera sono uccisi lacci, trappole e reti, spesso tra sofferenze atroci.
Il basso Sulcis, custode di grandi boschi, macchia mediterranea e fauna selvatica, è uno dei teatri principali dell’azione dei bracconieri e per questo il luogo dell’azione antibracconaggio della Lipu.
L’opera. Il murale raffigura un pettirosso che spicca il volo e si libera dai lacci delle trappole dei bracconieri. Di sfondo c'è la pianta del corbezzolo, caratteristica della macchia mediterranea sarda le cui bacche sono spesso utilizzate dagli uccellatori per attirare gli uccelli nelle trappole. Sull’affresco, realizzato in un solo giorno, spicca solenne la scritta Stopbracconaggio.
Il murale - voluto da Lipu e realizzato da Manu Invisible con la collaborazione degli alunni di due classi 3E e 4D di arti figurative del Liceo Artistico e musicale “Foiso Fois” di Cagliari nell’ambito del percorso didattico previsto dal PCTO (Percorsi per le Competenze trasversali e per l'Orientamento ) - racconta della gravità del fenomeno del bracconaggio e del suo impatto sui piccoli uccelli migratori, protetti dalla legge, ma anche il tema della bellezza salvata e dell’importanza del patrimonio di biodiversità della Sardegna.
Manu Invisible è un personaggio molto conosciuto tra le ragazze e i ragazzi di Cagliari e non nuovo ad opere di carattere sociale, con temi e messaggi importanti da diffondere. Un vero “supereroe” del mondo dell’arte, amato e seguito dal pubblico.
“Ho scelto la tecnica dell’affresco - spiega l’artista - perché rappresenta una delle tradizioni italiane che meritano di essere riscoperte e recuperate, al contrario del bracconaggio che è una tradizione sbagliata, una macchia nera per la Sardegna. E poi l’affresco permette di usare materiali completamente naturali che non danneggiano l’ambiente e durano per molto tempo.”
Il coinvolgimento diretto dei giovani studenti di materie artistiche porta con sé un messaggio ulteriore, che rimarrà nel tempo: la cultura della bellezza e della conoscenza vince sull’ignoranza e l’illegalità. Un tema, quello dell’educazione e della crescita culturale, che sta molto a cuore alla Lipu fin dalla sua nascita, nel 1965.
Questo progetto – spiegano i docenti del liceo - è stato un’occasione importante per le studentesse e gli studenti perché il progetto ha permesso loro di svolgere un laboratorio didattico di alta formazione artistica, privilegiando l’esperienza di apprendimento in situazione con un’importante valenza di sensibilizzazione alla legalità e alla cittadinanza attiva. La scuola è molto attenta alla continuità tra formazione e alta formazione e nell’ottica della centralità dello studente, anche nell’ambito dei Pcto, è attenta ad accogliere e promuovere progetti che, come questo della Lipu, orientino alla consapevolezza, alla legalità, alla cittadinanza attiva in un dialogo continuo con il contesto del territorio. La professionalità e le competenze artistiche e didattiche di Manu Invisible hanno creato un energico e gioioso clima di lavoro di circa una settimana in cui gli studenti si sono ritrovati parte attiva
#StopBracconaggio. Tutti i ragazzi con sensibilità artistica sono invitati a reinterpretare, documentare, rivisitare il murale diffondendo il messaggio #StopBracconaggio sui social network. I migliori artwork saranno diffusi dalla Lipu su scala nazionale e internazionale.
“I social network funzionano come una grande mente collettiva - spiegano Elena e Anastasia, della classe 4D - e noi ragazze e ragazzi possiamo utilizzarli per diffondere un messaggio importante. Il bracconaggio in Sardegna è una tradizione sbagliata che non deve più esistere”.
Saranno proprio loro, le ragazze e i ragazzi a rendere virale, grazie ai social e in particolare TikTok e Instagram, il messaggio #StopBracconaggio, utilizzando il murale di Manu Invisible come base dei contenuti foto e video.
L’iniziativa conferma la storica vocazione della Lipu nel campo dell’educazione delle nuove generazioni alla tutela della natura. Un progetto voluto da Lipu e curato da Kreativehouse che si propone di far leva sulla sensibilità e l’apertura mentale delle generazioni più giovani, i per farle promotrici di un cambiamento culturale e sociale attraverso i linguaggi dell’arte.
Il progetto internazionale della Lipu. L’opera di Manu Invisible rientra in un più grande progetto internazionale, in cui la Lipu è coinvolta, finanziato dalla Fondazione OAK, che mira a contrastare il bracconaggio contro gli uccelli a Cipro, a Malta e in Italia, specialmente in Sardegna.
“Il bracconaggio - spiega Gigliola Magliocco, responsabile dei campi antibracconaggio della Lipu in Sardegna - è ancora diffuso in molte zone d’Italia ma nel basso Sulcis e Sarrabus diventa un vero e proprio dramma, finalizzato ad alimentare il mercato illegale dei piccoli uccelli che diventano un piatto, da servire specialmente a Natale. In inverno, in questa area di 70mila ettari di macchia mediterranea, ricchissima di biodiversità, i piccoli uccelli migratori trovano bacche di mirto e corbezzolo ma molto spesso, purtroppo, anche la morte. Trappole, lacci, reti, tagliole, armi da fuoco. Gli uccelli, ma anche i mammiferi, vengono catturati così, in modo illegale e cruento. Cercare i bracconieri in un territorio così vasto è come cercare l’ago in un pagliaio, ma la nostra azione tenace ha prodotto moltissimi risultati e la drastica diminuzione del fenomeno.
“L’antibracconaggio è un’attività molto rischiosa. Nel 2003, quando ho cominciato, scendevo dall’auto chiedendomi se l’avrei ritrovata integra. Mi inoltravo nei sentieri dei bracconieri vedendo trappole ovunque, tra cui le tagliole dentate o i 'tubifucili', congegni artigianali posizionati ad altezza cinghiale che sparano pallettoni e ti falciano le gambe”.
“Oggi, dopo tanto lavoro, il bracconaggio è ridotto ma non ancora debellato. E così proseguiamo il nostro percorso sia di prevenzione e contrasto del fenomeno, sia di educazione e cultura, con la sensibilizzazione delle nuove generazioni verso il superamento di tradizioni che non hanno più ragione di esistere. Il lavoro è complesso ma i risultati di questi anni sono tangibili e fanno intravedere un cambiamento di orizzonte. L’obiettivo - conclude Gigliola Magliocco - è che presto la Sardegna e l’Italia scrivano la parola fine alla storia del bracconaggio, liberando i boschi da reti e trappole e restituendoli alla meraviglia della natura”.
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Manu Invisible (@manu_invisible) è una delle figure più interessanti della street art italiana. Ha scelto la strada dell’anonimato per mantenere la propria libertà espressiva e indossa sempre una maschera ispirata alla geometria e alla notte. Comincia a muoversi nel mondo dell’arte urbana nei primi anni Duemila in Sardegna e in seguito a Milano, per poi realizzare diversi lavori in ambito internazionale. Lo stile di Manu Invisible è caratterizzato dall’uso di parole dall’alto valore simbolico che interagiscono con il contesto in cui compaiono; si tratta di opere dalle dimensioni spesso monumentali come il grande affresco a 360 gradi realizzato nel 2018 per l'Aula Magna Capitini dell'Università di Cagliari. Manu utilizza spesso la tecnica dell’affresco, che ha recuperato, studiandola, direttamente dalla scuola tradizionale degli artigiani toscani.
La Lipu è una delle più importanti associazioni italiane ed europee per la protezione degli uccelli e la conservazione della biodiversità. Nata nel 1965, nel corso del tempo ha creato oasi naturali e centri per la cura degli animali selvatici in difficoltà, gestito progetti, svolto attività di vigilanza e monitoraggio sul territorio, contribuito al miglioramento delle leggi a favore dell’ambiente, promosso e diffuso la cultura ecologica. Oggi gestisce 25 Oasi e riserve naturali e 10 Centri recupero nei quali ogni anno vengono curati oltre 25.000 animali. E’ supportata da 35mila sostenitori, più di 1000 volontari e centinaia di migliaia di amici, simpatizzanti, persone che amano la natura.
Sin dalla fine degli anni Settanta, la Lipu è impegnata in attività di contrasto del bracconaggio, a partire dai campi a difesa dei falchi della regina in Sardegna e dalle azioni sullo Stretto di Messina, fino al lavoro dei gruppi di guardie volontarie che oggi agiscono in gran parte d’Italia anche a supporto delle forze dell’ordine (Carabinieri Forestali, Polizia provinciale, Corpi Forestali Regionali).
Dal 2012, ogni inverno, la Lipu è presente in Sardegna con un campo antibracconaggio. L’attivista Gigliola Magliocco, con i Carabinieri forestali e i volontari che di anno in anno la seguono, si addentra nella macchia mediterranea del basso Sulcis per individuare i sentieri dei bracconieri, cercare trappole e reti e liberare gli uccelli dai lacci e dalle reti. Ma la lotta al bracconaggio si fa anche tra i banchi di scuola. Per questo, da anni, Gigliola incontra i ragazzi delle scuole medie e superiori del cagliaritano per far conoscere il dramma del bracconaggio e, soprattutto, diffondere l’amore per la natura nelle nuove generazioni.