Coronavirus, dopo l'emergenza si riparta da Green deal e natura
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Coronavirus, dopo l’emergenza si riparta da green deal e natura. Preoccupano le ipotesi sulla semplificazione del codice degli appalti e i passi indietro sui programmi ambientali europei.
“Le misure urgenti che i Governi stanno giustamente adottando in questo difficilissimo momento di emergenza non devono preludere a passi indietro sul fronte ambientale. Al contrario, serve proseguire con decisione verso il Green Deal europeo e italiano, rafforzando la tutela di ecosistemi e biodiversità, anche a garanzia della nostra salute”. Lo afferma la Lipu-BirdLife Italia dopo aver appreso che sarebbe allo studio la sospensione del Codice Appalti al fine di velocizzare l’assegnazione di tutti gli appalti pubblici, superando le rigidità strutturali nel settore dell’edilizia e nelle opere pubbliche. Preoccupano inoltre, allo stesso modo, le dichiarazioni di Hernest Dorfmann, europarlamentare altoatesino dell’Epp, che chiede di rimandare all’autunno il Green deal e la strategia Farm2Fork, in campo agricolo, prevista per fine aprile.
“E’ ormai chiaro che la nostra impronta sul Pianeta ha avuto un ruolo determinante nell’origine della pandemia che stiamo vivendo - afferma Claudio Celada, direttore Area conservazione natura della Lipu - La distruzione degli habitat primigeni e il commercio di specie selvatiche favoriscono il passaggio di patogeni dalle specie selvatiche all’uomo, il cosiddetto Spillover, mettendo nel contempo a nudo, come nel caso del Covid-19, il modello economico dominante, che ha mostrato tutta la sua fragilità e inadeguatezza di fronte a questa emergenza”.
“Stiamo pagando un durissimo prezzo in vite umane e sofferenza - prosegue Celada - ma abbiamo finalmente capito cosa può accadere se non ci si prende cura del nostro ambiente. Sarebbe dunque un grave errore se, per il rilancio di un’economia che non può più reggere, si aprisse a un nuovo attacco al territorio mediante la semplificazione della concessione degli appalti, o non si proseguisse speditamente con i percorsi del Green deal europeo e italiano, del Farm2Fork e della Convenzione per la Diversità Biologica, anche per dare forza ai segnali positivi che stanno emergendo, come il divieto da parte della Cina di vendita degli animali selvatici ai mercati.
“Oggi il primo obiettivo è salvare vite umane e superare l’emergenza. Dopo questa gravissima fase occorrerà davvero partire con una rivoluzione ambientale, salvaguardando la filiera di produzione e approvvigionamento di cibo, dicendo addio ad un’agricoltura che dissipa le risorse naturali come acqua, suolo e biodiversità, e che avvelena l’ambiente. E ciò ad iniziare dalla futura Pac, incanalando gli investimenti verso modelli di economia sostenibile e dando una speciale attenzione agli ecosistemi, che sono la più grande e preziosa infrastruttura che abbiamo.
"Il ritorno alla normalità – conclude Celada - con l’enorme impegno economico e politico che verrà messo in atto, sia all’insegna non del ‘tutto come prima’, ma del ‘tutto molto meglio di prima’.