Clima, la Cop29 è fallita ma la lotta per la natura continua
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A Baku, in Azerbaigian, si sono concluse due settimane di negoziati delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico. L'accordo finale è ben lontano dall'affrontare la portata, l'urgenza e l'iniquità dell'emergenza climatica. Le speranze sono ora rivolte alla prossima COP sul clima che si terrà in Brasile nel 2025
Si sono concluse a Baku, in Azerbaijan, due settimane di negoziati sul cambiamento climatico delle Nazioni unite. Dopo 30 ore di discussione oltre la durata massima prevista dalla Conferenza, le tensioni sui finanziamenti per il clima hanno portato all'abbandono dei Paesi partecipanti e, in ultima analisi, a risultati inadeguati. L'accordo finale è ben lungi dall'affrontare la portata, l'urgenza e l'iniquità dell'emergenza climatica, soprattutto per le comunità, le popolazioni e la fauna più vulnerabili.
La COP29 non è riuscita a ottenere risultati per le persone e la natura
Denominata “COP finanziaria”, la Conferenza delle Parti della Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici - COP29 - aveva come missione principale quella di garantire un obiettivo ambizioso ed equo di finanziamento globale per il clima. Ma l'accordo finale non colma il critico divario finanziario, né salvaguarda le persone più colpite dalle crisi, e, purtroppo, cancella il riferimento al ruolo cruciale della natura
Eppure gli impatti del cambiamento climatico, avvertiti dagli scienziati, sono già qui; la sofferenza di milioni di persone è alimentata da un flusso di disastri naturali, da interruzioni delle forniture alimentari e dalla perdita della natura su scala globale. E pensare che la natura può contribuire per oltre il 30% alle soluzioni climatiche entro il 2030 a mantenere l'aumento della temperatura globale al di sotto di 1,5 gradi centigradi, un obiettivo chiave dell'Accordo di Parigi sul clima concordato nel 2015.
In sintesi, la COP29 è stata un'opportunità persa per rafforzare l'azione collegata al clima e alla natura, come sottolineato nella posizione di BirdLife International per la COP29 e nella dichiarazione di Nature4Climate per la COP29. Invece, la natura è stata costantemente ignorata durante i negoziati.
"L'accordo della COP29 – ha dichiarato Martin Harper, CEO di BirdLife International - è chiaramente inadeguato e non riconosce il ruolo vitale che la natura svolge nella nostra risposta alla crisi climatica. Siamo venuti a Baku per sollecitare un'azione climatica più rapida e più forte da parte dei Paesi, con la natura al centro. I governi hanno scelto di ignorare l'urgenza di accelerare l'azione per il clima e alla fine non hanno sfruttato questa opportunità per mitigare la crisi.
“Questo accordo – prosegue Martin Harper - non ha fatto altro che alzare la posta in gioco per l'incontro cruciale del prossimo anno in Brasile. Prima di allora, i governi devono dimostrare di voler affrontare seriamente l'emergenza climatica e naturalistica, presentando piani ambiziosi che ci rimettano in carreggiata. BirdLife International continuerà a lottare per un mondo in cui gli uccelli selvatici e tutta la biodiversità possano prosperare.
(Stralci dell’articolo di Cathy Yitong Li, Sarah Brady e Noelle Kumpel pubblicato su www.birdlife.org)