Clima: la Cop25 rischia fallimento, gravi danni anche per la natura
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“I negoziati della Cop 25 di Madrid sono in stallo, il vertice rischia di fallire: sarebbe un disastro non solo per le persone, ma anche per la natura”.
“I negoziati della Cop 25 di Madrid sono in stallo, il vertice rischia di fallire: sarebbe un disastro non solo per le persone, ma anche per la natura”. A poche ore dalla chiusura del vertice mondiale di Madrid sul clima, la Lipu-BirdLife Italia si dichiara profondamente preoccupata per gli scarsi risultati raggiunti finora dopo 10 giorni di trattative tra gli Stati. Di fronte ai disastri climatici e ambientali, alle giuste sollecitazioni dei movimenti giovanili e ambientalisti, occorre raggiungere un accordo efficace che ponga le basi per il 2020, anno decisivo durante il quale importanti appuntamenti – come il varo del Green Deal europeo e la Cop 26 di Glasgow –decideranno le sorti del clima e della biodiversità pianeta nei prossimi decenni. Le conseguenze del possibile fallimento anche di questa nuova Conferenza delle Parti sul clima saranno pesanti anche per la conservazione della biodiversità. A livello mondiale la nuova Lista rossa dell’Iucn, pubblicata nei giorni scorsi, parla di oltre 112mila specie animali e vegetali incluse nella Lista, di cui oltre 30mila specie minacciate di estinzione come effetto anche dei cambiamenti climatici in atto. Habitat come le zone umide o gli ambienti di alta quota soffrono sempre di più a causa del riscaldamento globale, e proprio il bacino del Mediterraneo, dove alcune aree sono già oggi a rischio di desertificazione, è una delle zone più vulnerabili. I cambiamenti climatici colpiscono anche le Alpi, dove le specie legate a questi ambienti, come il fringuello alpino o la pernice bianca, subiscono una grave variazione degli habitat e quindi una contrazione dell’areale riproduttivo, oltre che subire un forte e crescente impatto delle attività umane come lo sfruttamento delle foreste, le attività ricreative e la realizzazione di nuovi impianti da sci. O come nel caso dello spioncello, che in Appennino rischia di trovarsi sulla soglia dell’estinzione a causa di un ambiente non più idoneo alla sua sopravvivenza. “Auspichiamo che le ultime ore del vertice di Madrid possano permettere il raggiungimento di accordi concreti per limitare le emissioni di CO2 in atmosfera, l’avvio di una riconversione energetica, agricola e industriale e una forte politica di tutela degli spazi naturali, anche come forma di resilienza e contributo alla lotta ai cambiamenti climatici – afferma Claudio Celada, direttore area Conservazione della natura della Lipu-BirdLife Italia - Chiediamo inoltre al Governo italiano di aumentare gli obiettivi di contenimento delle emissioni al 2030, che attualmente prevede il taglio delle stesse di appena il 37 per cento. “Infine, ci auguriamo che l'Unione europea possa riuscire nell’intento di raggiungere l’ambizioso obiettivo della neutralità climatica entro il 2050 - conclude Claudio Celada - ma anche fare di più per la salvaguardia di biodiversità e habitat naturali. Va davvero cambiato passo. E’ l’unico modo per uscire dalla crisi ecologica e garantire al Pianeta un futuro accettabile”.