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Caccia: il Parlamento europeo approva il bando delle munizioni al piombo

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Caccia: il Parlamento europeo approva il bando per le munizioni al piombo nelle zone umide. Vittoria della natura: salvi oltre un milione di uccelli come aironi, oche e fenicotteri. Lipu: “Ora il passaggio finale in Consiglio d’Europa e poi la rapida applicazione da parte degli Stati membri”.

Il divieto delle munizioni al piombo nelle zone umide di tutta Europa è praticamente realtà. Con la doppia votazione in sessione plenaria del 24 e 25 novembre, il Parlamento europeo ha respinto le mozioni di due gruppi politici (Ecr - Riformisti e conservatori europei e Id - Identità e democrazia) che hanno tentato, senza successo, di opporsi al bando. Esulta la Lipu, che con le altre associazioni di BirdLife International ha dato un contributo decisivo a questo importantissimo risultato per la natura e gli uccelli selvatici. 

Nel voto sulla mozione di Ecr, coalizione formata da partiti conservatori e riformisti europei (tra cui Fratelli d’Italia), i voti a favore del bando sono stati 362 a fronte di 292 contrari. La seconda mozione, presentata dal Gruppo Identità e democrazia e in particolare da europarlamentari italiani della Lega, ha visto un risultato schiacciante: 499 voti a favore del divieto conto 153.

Il bando delle munizioni al piombo, che era già stato approvato nel settembre scorso dal Comitato Reach e confermato a ottobre dalla Commissione Envi (Ambiente), ora passerà dal Consiglio d’Europa, che lo adotterà in quanto legge per dare il via al processo di recepimento da parte degli Stati membri.

La portata ambientale della decisione del Parlamento europeo è molto rilevante. Il bando libererà le zone umide di tutta Europa da una quantità enorme di veleni sotto forma di pallini da caccia, salvando ogni anno oltre un milione di uccelli acquatici come aironi, cigni, fenicotteri e limicoli i quali ingeriscono inavvertitamente i pallini di piombo sparati dai cacciatori durante l’attività venatoria, e muoiono per intossicazione (saturnismo). Si stima che tra le 21 e le 27mila tonnellate di piombo vengano disperse ogni anno nell’ambiente degli Stati Ue a causa dell’attività venatoria.

“La sfida per liberare le zone umide europee dai veleni dei pallini di piombo, che va avanti da oltre vent’anni – commenta Danilo Selvaggi, direttore generale della Lipu è oggi vicinissima alla meta. Dopo gli ultimi passaggi europei, il recepimento nazionale dovrà essere rapido e completo, perché la posta in gioco è ben più grande di quanto sembri. Bandito da ogni campo delle attività umane, il piombo è rimasto intoccabile nell’attività venatoria, con conseguente molto gravi per i preziosissimi ambienti umidi e gli uccelli acquatici che li frequentano. Chiederemo all’Italia di fare in fretta e contribuire anche in questo modo all’inversione di tendenza nell’impresa urgente di conservazione della biodiversità”.
 

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