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Bracconaggio al Delta del Po: 9 denunciati, bracconieri sorpresi coi droni

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L’operazione è stata condotta dai Carabinieri del Soarda con il supporto dei nuclei Cites di Venezia e Verona, dalla Polizia provinciale di Rovigo e da quella Metropolitana di Venezia, col supporto dei volontari della Lipu.

“Ottimi risultati ma servono più controlli in tutto il Delta del Po”

Tre persone denunciate in provincia di Rovigo per caccia illegale e bracconaggio, e altre sei tra Padova e Venezia, tre delle quali sorprese in laguna aperta, e altre tre in una nota riserva privata. 50 esemplari di varie specie di anatre trovate morte e sequestrate dai militari.

Si è appena conclusa con successo una vasta operazione antibracconaggio dal nome “Delta del Po” condotta dai Carabinieri forestali del Soarda (Sezione operativa antibracconaggio e reati in danno agli animali) con il supporto dei Nuclei Carabinieri Cites di Venezia e Verona, in collaborazione con i volontari della Lipu e il prezioso apporto della Polizia provinciale di Rovigo e della Polizia metropolitana di Venezia.

Quattro le giornate di lavoro che hanno portato alla denuncia di nove persone, in un contesto difficile come quello del Delta del Po, uno dei sette “black-spot” inseriti nel Piano nazionale antibracconaggio. Un’area particolarmente difficile da affrontare, dove avvengono migliaia di illeciti ogni anno a danno di uccelli selvatici; un luogo difficile anche perchè i bracconieri agiscono in mezzo alla laguna e occorre costantemente controllare il livello delle maree per potersi muovere e sorprendere chi delinque.

Proprio in laguna aperta, province di Padova e Venezia, sono stati sorpresi e denunciati tre bracconieri in provincia di Padova e Venezia, volti ad utilizzare richiami elettroacustici e fucili modificati.

Sempre nelle stesse province gli stessi reati sono stati contestati ad altri tre soggetti, anch’essi sorpresi con richiami elettroacustici e fucili modificati in una azienda faunistica venatoria privata. Sei dunque in totale i soggetti deferiti alle Procure della Repubblica di Venezia e Padova.

Tre invece i bracconieri deferiti alla Procura di Rovigo per utilizzo di richiami elettroacustici e altri mezzi non consentiti: l’intervento è stato reso possibile dall’uso di alcuni droni e per il conseguente e veloce intervento di un’imbarcazione in dotazione della Polizia provinciale di Rovigo.

Nel complesso sono stati sequestrati 10 fucili, registratori acustici, trombe e una barca a motore da 50 cavalli e, inoltre, 50 esemplari morti di varie specie di anatre. Per il superamento del carniere sono state elevate varie sanzioni amministrative.

“Ringraziamo I Carabinieri del Soarda e la Polizia Provinciale di Rovigo e Venezia per lo sforzo effettuato in condizioni difficili e non prive di pericoli – dichiara Alessandro Polinori, presidente della Lipu-BirdLife Italia – Siamo altresì particolarmente fieri dei nostri volontari che hanno dato un contributo importante alla buona riuscita dell’operazione. Le caratteristiche di quest’area, inserita come black spot nel Piano nazionale antibracconaggio, dove in gran parte si delinque in piena laguna e spesso in aree private che sfuggono ai controlli, richiederebbe un monitoraggio più intenso da parte delle forze dell’ordine, alle quali, peraltro, siamo sempre grati per l’impegno profuso e a cui saremo pronti a fornire un supporto”.
 

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Alzavole © Alzavole