Zone umide
Ricchissime di biodiversità, le zone umide sono tra gli ambienti più importanti per gli uccelli. Si calcola che oltre un terzo delle specie ornitiche sia direttamente legato alle zone umide ed alla loro salute.
Dai torrenti di montagna e appenninici ai grandi fiumi di pianura, dai laghi di montagna alle lagune costiere, le zone umide rappresentano aree di aggregazione per moltissime specie e un tassello fondamentale durante le differenti fasi del ciclo annuale della loro vita: la nidificazione, lo svernamento, la sosta e il ristoro durante i viaggi di migrazione, anche per specie non strettamente legate agli ambienti umidi.
Aironi, cavalieri d'Italia, avocette, spatole, anatre, oche, gabbiani, sterne, fenicotteri, falchi pescatori, falchi di palude: sono oltre 100 le specie di uccelli legate alle zone umide che nidificano o comunque frequentano l'Italia, regalando spettacoli ai birdwatcher e occasioni di osservazione e studio agli scienziati.
A lungo associate a immagini negative e, anche per questo, oggetto di bonifiche e distruzione, le zone umide hanno acquisito con il tempo una reputazione positiva e visto aumentare i livelli di apprezzamento e tutela (si pensi alla Convenzione di Ramsar del 1979), nascendo dunque una nuova sensibilità culturale e normativa a difesa di questi importantissimi ecosistemi.
Ciò, tuttavia, non è bastato a salvaguardare quanto necessario le zone umide, che oggi versano in molti casi in condizioni di sofferenza. Inquinamento, prosciugamento, urbanizzazione, cambio di vegetazione, attività illecite, immissione di specie aliene, cambio di salinità, effetti dei cambiamenti climatici sono alcuni dei problemi che attanagliano le zone umide e che richiedono interventi non solo protettivi ma anche proattivi.
In tal senso, una grande opportunità è rappresentata dalla Nature Restoration Law, la legge europea per il ripristino della natura che prevede una grande opera di restauro degli ecosistemi minacciati del nostro continente tra cui, appunto, le zone umide.
In Italia, le zone umide riconosciute d’importanza internazionale ai sensi della Convenzione di Ramsar per l’Italia sono 57, distribuite in 15 regioni, per un totale di 73.982 ettari, con 9 aree ulteriori che attendono il riconoscimento. A queste si aggiungono molte altre zone umide che, pur non riconosciute di importanza internazionale, hanno un grande rilievo conservazionistico e in molti casi sono protetti ai sensi della normativa nazionale (cioè la legge quadro 394/91 sulle aree protette) e comunitaria (la Rete Natura 2000).
Associate per lungo tempo a immagini negative, le zone umide rappresentano uno degli habitat più importanti per la conservazione di un gran numero di specie di uccelli