Salta al contenuto principale

Ambienti rupestri

Gli ambienti rupestri, o rocciosi, sono presenti in tutte le bioregioni della nostra penisola e sulle nostre isole. 

Se a prima vista possono apparire come luoghi inospitali e poveri di presenze naturalistiche, gli ambienti rupestri offrono in realtà le condizioni idonee di vita ad un buon numero di specie vegetali e animali di grande interesse, adattatesi a condizioni uniche e severe. 

La varietà degli ambienti rupestri presenti nel nostro territorio è notevole, a partire dalle rocce cristalline, dominanti nelle Alpi occidentali e interne centrali, fino a quelli di rocce calcare della fascia prealpina e delle Alpi orientali, tutti ricchi di splendide specie floristiche  che, in alcuni casi, possono toccare record di sopravvivenza a quote altissime, come nel caso del Ranuncolo glaciale, rinvenuto a 4270 metri di quota nelle Alpi bernesi, o ancora l’Androsace alpina e diverse specie di Sassifraga. 

In un mondo verticale come quello delle rocce, la presenza di uccelli è ampia, vista anche la disponibilità di siti di nidificazione sicuri, sia sulle Alpi che sull’Appennino, perché difficilmente raggiungibili da parte dei predatori e dei turisti troppo invadenti. 

Siamo nel regno dell’Aquila reale, specie attualmente in buono stato di conservazione grazie alla sua grande plasticità ecologica, e del Gipeto, avvoltoio che, giunto alle soglie dell'estinzione, è stato salvato grazie a un visionario progetto di reintroduzione sull’intero arco alpino. Un altro grande predatore presente, il Gufo reale, occupa le pareti rocciose a quote più basse, anche in zone con maggiore disturbo antropico, rimanendo talvolta vittima di impatto o elettrocuzione causati dalla presenza di elettrodotti. 

Anche i corvidi caratterizzano gli ambienti rupestri italiani. Presenti, in particolare, il Gracchio corallino, il Corvo imperiale (il più grande corvide europeo) e il Gracchio alpino.

Le pareti rocciose della nostra penisola nascondono altri piccoli segreti ornitici, come la Rondine montana (che nidifica in pareti rocciose dal livello del mare sino a circa 2000 metri 2000 metridi quota, e l'elegantissimo Picchio muraiolo, la cosiddetta "Farfalla delle Alpi".

Esistono inoltre alcune specie che frequentano gli ambienti rupestri situati in ambiente mediterraneo. Tra queste, il Capovaccaio, il Falco pellegrino, il Grifone, senza dimenticare il Piccione selvatico, le cui ultime popolazioni rendono onore alla sua bellezza ed eleganza.

Inaccessibili per antonomasia, gli ambienti rupestri potrebbero dare l’impressione di essere inviolabili e al sicuro sempre. Purtroppo le minacce e i fattori di disturbo gravano anche su di loro. L'impatto con i tralicci e i cavi elettrici, il disturbo delle pareti, l'urbanizzazione che non risparmia nemmeno questi ambienti apparentemente estremi sono i principali fattori di minaccia, da affrontare con decisione se teniamo alla sorte di questo affascinante habitat e delle meraviglie che lo abitano.

 

 

Immagine
Ambiente rupestre
Ambiente rupestre © Andrea Roverselli

Ambienti molto più vari di quanto solitamente si immagina, gli habitat rupestri ospitano molte specie di grande fascino, tra le quali l’Aquila reale, il Gipeto, il Gufo reale, molto corvidi e l'elegantissimo Picchio muraiolo, detto "Farfalla delle Alpi"